Venom sono stati una delle più grandi e innovative band della storia del metal. Con il loro esordio "Welcome To Hell" del 1981 scossero notevolmente il mondo del metal e posero un nuovo limite all'estremismo di questo genere sia musicalmente che liricamente e nell'imaginario, prima infatti si erano udite al massimo le allusioni sabbatiane e cercato fantomatici messaggi occulti nei dischi e nelle canzoni degli Zeppelin e/o dei Beatles, mai si era arrivato a tali esplicite ostentazioni.     

I Venom erano in origni 5 che divennero col tempo 3 componenti, non certo virtuosi dei loro strumenti e che come obiettivo avevano quello di suonare semplicemente più veloci e violenti possibili. Come spesso accade il segreto del loro sound maligno ed estremo nacque dal caso; se nel caso dei Sabbath il loro suono pesante era derivato da un blues suonato con un amplificazione molto pesante e soprattutto dalla necessità di suonare con una tonalità più bassa per aiutare Tony Iommy, il suond dei Venom di Newcastle ebbe un inaspettata svolta quando il chitarrista ritmico neo bassista Conrad "Cronos" Lant attaccò il jack del suo basso nell'amplificatore della sua chitarra ed equalizzando il tutto anche con l'aiuto degli effetti del suo ex strumento venne fuori quello il cosiddetto "Buldozzer Bass Sound" che avrebbe rappresentato l'anima del suono del gruppo, ispirando poi tutta una generazioni di band dai Metallica agli Slayer fino ai più beceri e demenziali gruppi Black Metal come i Meyhem (che presero il nome proprio da una canzone di "Welcome To Hell").    

Dico subito che non sono un amante di questo genere che ritengo appunto demenziale, non tanto per la musica ma per tutto il resto che ben conosciamo, non me ne vogliano i blackster più incalliti, ma allo stesso tempo considero i Venom come qualcosa di seminale e quindi ancora "puro" ed "incontaminato", almeno musicalmente, e nei loro intenti avevano principalmente dei testi che fossero altrenativi e scioccanti rispetto a quelli in voga allora in GB, benchè successivamente anche loro ovviamente ci marciarono ampiamente sull'immagine che si erano creati.    

Dopo il folgorante esordio arrivò questò "Black Metal" che appuntò diede il nome a tutta la futura scena, si tratta di un album molto mitizzato e dico subito che non lo considero un capolavoro a differenza del precedente, un album leggermente sopravvalutato anche se comunque grande e ora cominciamo quindi la descrizione: si inizia con la celeberrima titletrack che insieme alla nona traccia "Countess Bathory" rappresenta l'apice forse assoluto della produzione Venom, 2 pezzi dei più devastanti della storia del metal tutto, inarrivabili. Anche "To Hell And Back" è un gran pezzo, questa volta più potente che veloce e caotico, ma sufficentemente oscura per non sfigurare rispetto alle 2 prima citate; le successiva "Buried Alive" (che in realtà va unita a "Raise The Dead" in un unica canzone) comincia con sinistri rumori (veri) di terra che si muove a sottolineare il clima funereo del brano, ma poi continua lenta e compassata, più sabbatiana questa volta, personalmente ritengo queste 2 le tracks minori del lavoro.    

"Teacher's Pet" invece torna alla violenza, ma non all'altezza delle prime e dell'album predecessore; con il poker "Leave Me In Hell", "Sacrifice", "Heaven's On Fire" e "Don't Burn The Witch" si torna ad un livello di eccellenza, tra alti e bassi si confermano degli ottimi pezzi comunque inferiori alle perle citate all'inizio. L'inutile "At War With Satan Preview" chiude un lavoro da sempre considerato come il capolavoro della band inglese, sicuramente l'atmosfera che si respira è assolutamente oscura e malefica e con il predecessore (cui dista di pochi mesi) completa un binomio che nel bene e nel male segnò l'inizio di (almeno) un genere nuovo, ma anche l'inizio come sempre accade di una moda.    

Musicalmente questo lp è visto come un proseguo della linea di "Welcome To Hell" ma con un perfezionamento del suono, io invece penso che forse proprio per questo gli sia inferiore, il primo risulta ancora più violento grezzo caotico e spontaneo, senza nulla togiere comunque a questo ottimo album che ebbe l'onore di offrire il nome ad un intera scena, ed indipendentemente dal valore effettivo questo non è poco, oltre che ispirare in modo determinante altri sottogeneri come Thrash e Death e anche questo non è da tutti  

"Lay down your soul to the gods rock n' roll!!!!!!"

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