Gran riscoperta, 'sti Venom: padri spirituali del metal estremo, capitanati dal mitico Chronos, ovvero l'essenza trash (senz'acca) della musica cattiva. Rispolvero "Black Metal" ed è ignoranza, riprendo in mano "Welcome To Hell" e le casse della macchina steccano pericolosamente (mica per il volume, solo per la qualità della registrazione a livelli infimi). Ma rimangono due capolavori della cafoneria metallara, quando ancora non ci si prendeva sul serio: altro che Inner Circle, stile di vita black e misantropia di pagana origine (coadiuvata da frasi "postate" su Facebook, l'essenza dell'elite true metal).

Allora mi dico: "Massì, viva l'ignoranza, ascoltiamoci qualcosa di nuovo di 'sto ex netturbino di New Castle". E recupero questo "Fallen Angels", recentissimo (2011) e maltrattato un po' ovunque, come quasi ogni produzione Venomiana dopo "At War With Satan". Parliamo di 30 anni fa, dopo il Nulla Assoluto...

La prima traccia, finemente intitolata "Hammerhead", irrompe e con tutta la sua violenza e mena forte, grezzissima. La produzione è più o meno cristallina, ma i riff formano il classico muro di distorsioni buzzurre. Come non amare, poi, titoli quali "Hail Satanas", "Punk's Not Dead", "Blackened Blues". Che poi, sulla musica non c'è molto da dire. Thrash pompato ed oscenamente basilare, senza un minimo accenno ai suoni d'avanguardia o a qualche momento più "digeribile" per ambire alle classifiche. Onore a loro, bisogna riconoscerlo.

Ovviamente, l'album non dice nulla, ma risulta utilissimo per tamarreggiare in auto. Perchè a volte non c'è bisogno di musica bella per fare un album bello (...questa me la scrivo...). In sè, "Fallen Angels" sarebbe ben lontano dalla salvezza, ma siccome entra in gioco la simpatia e l'ottusaggine (?), mi astengo dal votare.

Consigliato ai fan di John Coltrane, forse.

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