Sono affezionato a questo disco, e il voto massimo che gli ho tributato è un segno d'affetto. So bene che musicalmente i Venom finiscono con il terzo album, ma ho sempre dato atto a Tony Dolan di aver avuto un gran coraggio. Lui che veniva da una band che nessuno conosce più (Atomkraft, chi sono costoro?) si è preso la croce di Kronos e insomma, poveraccio, ha fatto quel che ha potuto (credo si sia cacciato un topo in gola per avere lo stesso rantolo...).

I fan all'epoca gli sputavano in faccia e disertavano i concerti, ma oggi, a distanza di più di 15 anni e con tutta la monnezza prodotta dai Venom post Dolan (vedi "Metal Black", tutto alla rovescia per davvero), devo dire che "Prime Evil" fa sentire molta nostalgia. Ci sono pezzi che ascoltati senza l'ombra di Kronos sono più che dignitosi, vedi quello che dà il titolo all'album, "Parasite" (l'incipit risveglierebbe i comatosi), "Carnivorous" e la cover della sabbathiana "Megalomania".

La recensione può anche terminare qui, anche perchè la carriera di Dolan Demolition Man durò lo spazio di tre dischi e una collezione di fiaschi clamorosi, dopo di che si diede al cinema...

Vi consiglio l'ascolto, fate conto che non siano i Venom, ma una onesta metal band inglese fracassona di fine anni Ottanta con un grande passato ancora troppo presente e un futuro che il Grunge gli avrebbe soffiato. Ma questo vale anche per i Metallica... quindi.

Onore a Tony Dolan, il tempo gli ha dato ragione.

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