"Welcome To Hell was a classic ! Black Metal,Speed Metal,Death Metal - Venom started it all in 1981 with that one album" Lars Ulrich (Metallica) - prima di rincoglionirsi
"Venom were the first thrash band I heard on record - It Really pushed me to be the best" Kerry King (Slayer)
Queste parole sono scritte sul retrocopertina del best-of dei Venom "In Memorium", ora non si può fare una discussione su quanto il gruppo di Cronos abbia influenzato Slayer e Metallica ma io penso che attraverso l'album "Welcome To Hell", la loro migliore realese, i Venom abbiano davvero iniziato a dare uno scossone malefico a tutto l'heavy metal contemporaneo (o più o meno contemporaneo) dei vari Iron Maiden, Saxon, Motorhead, Angel Witch ecc ecc... estremizzando i vari stilemi della NWOBHM, viaggiando a ritmi molto più veloci dei loro colleghi, aumentando il tasso di malignità e pseudo-satanismo nelle liriche, rendendo le chitarre molto più taglienti e "in your face" cosi si suol dire, insomma i Venom non hanno mai suonato thrash metal o black metal puro, ma hanno sicuramente dato una buona mano a far si che i suddetti generi spuntassero fuori come funghi nella seconda metà degli anni 80 (il thrash) e negli anni 90 (la maggiorparte del black).
Non poteva esserci inizio migliore con "Sons Of Satan", un pezzo che ridà molto ai primi Motorhead di Lemmy, ma che si evidenzia soprattutto per la cattiveria e la caparbietà del gruppo nel suonare serrato e "cattivo" per tutta la song, decisamente un'opener di tutto rispetto. Molto più in linea con l'heavy metal del tempo è la successiva title-track, l'introduzione di "Welcome To Hell" potrebbe stare benissimo su un disco dei primissimi Maiden, ma è chiaro che il ritornello e la struttura generale era sicuramente un qualcosa di nuovo per l'epoca e fottutamente in Venom-style, risulta senz'altro un'altra perla del disco. Ancora ritmi su di giri e ferratissimi con la seguente "Schizo", Cronos non smette di declamare i suoi testi con quall'attitudine maligna, ma sempre molto posata senza mai scadere nello screaming o nel growl (ancora nn utilizzato all'epoca), il suo stile ha sicuramente influenzato Tom Araya, basso e voce dei già citati Slayer; c'è da dire che gli assoli di tutto "Welcome to Hell" nn sono mai tecnici o lunghi, ma allo stesso tempo mai banali. Intermezzo rilassato per l'arpeggiata e breve "Mayhem with Mercy", che serve ad introdurre l'altro capolavoro del disco, il pezzo "Poison" possiede un riff d'introduzione che è proto-thrash metal al 100 per cento, ritornello catchy, ti si ficca subito nelle orecchie e non stanca mai, un buon lavoro di chitarre e ritmi sempre molto serrati per batteria e basso,assolo bellissimo ! Altra speed-song dal sapore Motorheadiano con "Live Like An Angel", riffs buoni e struttura generale molto semplice, ma d'effetto; seppur un tantino ripetitiva la canzone risulta ben composta, ma sicuramente non brilla tra le altre del "master".
Il primo pezzo ad avvicinarsi davvero a quella forma di genere estremo che prenderà il nome di Black metal è "Witching Hour", song dalle atmosfere oscure e dall'andamento speedy, un altro piccolo gioiellino dell'album, lo stesso si può affermare ascoltando la seguente "One Thousand Days In Sodom", pezzo molto in linea con il resto delle composizioni. Un classico è sen'zaltro "Angel Dust", veloce composizione con chitarre graffianti e un Cronos (leader indiscusso del gruppo) davvero accattivante ed in forma.
Decisamente molto diversa dallo stile generale di "Welcome To Hell" è "In League With Satan", un'ottimo pezzo molto più posato e cadenzato del resto, ma senz'altro maligno e oscuro, dal ritornello semi-anthemico. Un violino simil-folk e festaiolo ci introduce in "Red Light Fever", ma la gioia si tramuta subito in terrore con le urla di Cronos e l'attacco della song vera e propria,la più lunga dell'intero disco (con 5 minuti e 14 secondi) con la quale i Venom chiudono "Welcome To Hell", un disco d'effetto, compatto ed estremamente "pesante", non certo quel senso di "pesantezza" che intendiamo oggi, non siamo dinanzi alla durezza dei Suffocatian o alle musiche ossessive di Burzum, ma senza ombra di dubbio quest'album è un classico della musica metal, e in parte grazie anche ad esso oggi si possono ascoltare i vari gruppi dell'area estrema dell'hard'n'heavy.
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