"Fatevi una compilation solo con le loro b-sides (e vi sputeranno in entrambi gli occhi)..."
Deliberatamente cito questo stralcio condivisibile di commento di Purpulan, da cui prendo le mosse per parlare di questo ep uscito qualche mese dopo a rimorchio di "Requiem".
In precedenza i Verdena avevano fatto uscire gli ep prima dei dischi. Se prima avevamo degli antipasti, adesso abbiamo il dolce che arriva dopo una portata piena e ricca di calorie come il su citato. Questo è anche l'ultimo vero ep di soli inediti, visto che del periodo Wow, "Radar" è un miscuglio di tutto più: demo, pezzi live, versioni alternative e qualche inedito.
L'ep si apre con la conosciuta "Canos" in cui spiccano certi passaggi del testo, che raggiungono picchi di ambiguità niente male.
"Malaga" è un breve strumentale diviso tra campionamenti elettronici e percussioni che ci porta a "L'ora è buia", che al pari dei successivi pezzi avrebbe meritato ben altra sorte. Pezzo questo che prende in prestito i chitarroni stoner di Requiem, con un mood tuttavia più malinconico della maggior parte delle tracce dell'lp.
L'ombra (tributo!) dello scomparso Stefano (D Rad) degli Almamegretta aleggia su i 6 minuti di "Parabellum" misto di psichedelica ed elettronica, sviluppata dai fratelli Ferrari su una traccia del programmatore scomparso.
Il classico rock 'n' roll di mister Elvis Presley "His Latest Flame (Marie's the name)" fa gara a sè, con una piacevole interpretazione vocale di Alberto e ci porta ad un altro trip chiamato "Fluido", componimento questo che ha fatto tappa fissa nel Wow tour, con cui i tre di Albino erano soliti aprire i concerti. Si poteva tranquillamente inserire in Requiem anche questa o una delle precedenti nel finale magari al posto di "Sotto prescrizione del dottor Huxley".
Non si può parlare di "Canos ep" come contenitore di scarti di seconda scelta, essendo qualitativamente sugli stessi livelli di Requiem, anzi azzardo superiori, riprendendone ingredienti e alchimie e frullandoli in chiave ancor più libera, senza rinunciare a qualche esperimento.
La forza di una grande band sta anche e sopratutto in queste pubblicazioni minori e poco conosciute, tutt'altro che un mero divertssement però.
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