Lo so, lo so che già in tanti hanno recensito questo disco e quindi risulterò noiosa solo per questo. L'intento che mi propongo comunque non è di recensire un album che ormai tanti di voi conoscono e hanno già avuto modo di giudicare.. forse andrò un po' fuori tema con il mio discorso ma voglio proporre un tema di riflessione: in quale direzione sta andando la musica italiana?
Mi trovo a pensarla come chi dice che il monopolio della musica prodotta in questo paese sia di Afterhours, Marlene Kuntz e Verdena (sic). I primi gruppi citati, nel passato, hanno portato una ventata di freschezza rock che col tempo e col passaggio alle major si è trasformata nella solita minestra riscaldata.. ma i Verdena? Cosa hanno aggiunto/tolto alla musica nazionale?
Obiettivamente qualcuno di voi può dire in tutta onestà che questo trio sappia suonare? Tralasciando il fatto che la tecnica in ambito musicale non è tutto, qualcuno mi può dire quale ventata di freschezza ed energia ha scosso il territorio da quando questi tre tizi hanno cominciato la loro carriera? Nessuno trova vergognoso che al quarto album a partire dal 1997 la bassista non sappia ancora suonare? Nessuno trova indecente che il cantante non riesca a levarsi quella "e" aperta e quindi non sappia cantare assolutamente in italiano o quantomeno in maniera intelligibile ai più?
Ma veniamo alla musica che si trova in questo "Requiem".. per come la penso io, i Verdena meglio avrebbero fatto a rimanere ancorati nelle loro chincaglierie alla "Valvonauta", quello che i giovani con poco orecchio si aspettano, cioè una canzoncina pop rock ballabile senza alcuna pretesa.. già il precedente "Il Suicidio Del Samurai" era sintomo di un cambiamento, con l'introduzione del farfisa o di alcuni effettacci presi, guardate un po', proprio quando in tutto il mondo c'è stato il revival degli anni '70 e della psichedelia moderna da due lire che ogni tanto continuano a spacciare come novità.. adesso i Verdena hanno fatto le cose ancora più in grande... distorsore a manetta, basso inesistente solo perché coperto da suoni che se ascoltati per più di mezz'ora ti fanno venire voglia di tirare il cd nel cesso insieme alla merda e canzoni che durano più dei sopportabili 4 minuti.. sopportabili da gruppi così insignificanti intendo..
E allora veniamo al significato di questo quarto album: chi lo sa? Cosa c'è oltre al solito tema del disadattato sfigato ubriaco/drogato per amore di chi o che cosa? Come si permettono questi Verdena di citare in un titolo i Pink Floyd che cagherebbero loro sul petto compreso il fu Syd Barrett? C'è sintassi nei testi? C'è un filo conduttore? C'è poesia? Cos'è che muove tutto questo a parte i bamboccetti di oggi che pensano che questa sia musica grunge e che vedono nella bassista amante delle L7 il simbolo della riot grrl (salvo poi essere legata al venduto Samuel dei Subsonica)?
Considerate questa recensione come uno sfogo sulle condizioni precarie della musica di casa nostra e soprattutto come una mia opinione, condivisibile o meno.
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