Sinceramente non mi sorprenderebbe affatto se la bovina markiatura annual/cronologica impressa nel sound-appuntito lavoro in quaestionem recitasse A.D. 2010 (o giù di quì), tanto pare today futuro-projettato und fuori da considerazioni di carattere muziqo-contemporanee.

Simplesmente uno dei lavori più solidamente tanz/elektro-dub/espectaqolosi e progrediti sia capitato di antenna-captare ai pressoqùé oramai irremediabilemente-audiolesi auricolar/padiglioni sfasciformi negli ultimi lassi annual-cronologici. Vex’d altro non è qué la consonantea, stringata sigla dietro la quale si cela una misconosciuta poco folta entità (da ciò che ci sound-delitziano, con buona presumibilità di organico/natura pseudo-aliena) composta da due humano-involucramente sbarbatelli con base operativ/logistiqua nella vitalissima suburbian-London. Una dantzabile muzaq-Degeneratorea sound-substanzia difficile/mente intra/vista oltreché intra/udita di tale spericolata intrighevoletzia: post-techno/drum’n’bass/glitch/pressoché-tutto-ciùò-qué-finora-si-è-percepito-in-ambito fruibil/elektroniko; un abrasivo, futurista et stimolante allo stesso tempo melting-pot suono-scartavetratoreo di natura impunemente und compiutamente eccelsa.

Mister Mu_ziq Mike Paradinas (Magister della ribollente Planet Mu) sponsorizza il pluri-ribollente Vessatoreo progetto; una abbacinante, iper-cinetica sound-mescola absolutely et meravigliosamente sfibrante quanto affascinante: parcellizzate e ottundenti particelle sonore, spesso teneramente esplosive frutto della migliore (sottolineo, meilleur) riassuntiv/concentrativ estetica-sonora neo-technotronika Europea: un raggelante quanto ostico und fruibile digital-hell atto a ferroefuocare i dancefloors più trecentosessantagradeschi, nel quale confluiscono e si amalgamano alla pressoqué absoluta perfectionem le positive estrinsecazioni acustiche di buona parte della recente scena audio-progressista dei giorni attuali.

La doppio-supporto digitaliqa suono-degenerazione dei nostri consta et si concretizza in complessivi  one hundred assai caustici et multiphormi quanto frame-frastagliati primi, costituiti da perlopiù bombardanti-tappeti pluri-ritmici compositi da copiosi substrati di ultra-sub-bassoinspessiti, reiterazioni indAstrial/acuminate, bio-ritmiche spezzate, rarissimi quanto impercettibili, declamanti digitalvoqalismi post-nukleari: la scheggia iniziale “Pop pop vip” inganna (volutamente) assai con i suoi spaceinvaders/analogico fragments proemiali, sorta di post-Prodigyosa (dei bei tempi, of course) belligerante rhythm-machine qùé trasmuta man-mano in un mirabolante, concreto e riuscito esercizio dubstep.
Le autentiche deflagrazioni ritmico-percussive di matrice (se mi è concesso) post-pankowiana pervadenti “Smart Bomb” fanno sobbalzare di leggiadra giuoia il miserrimo quanto incartapecorito  mononeurone. La travolgente suono-vitalità contenuta in “Canyon” resusciterebbe anche un polveroso-trapassato degli andati assiro-babilonesi tempi, istigatrice qual’è di inusitati istinti backache/danzerecci o altresì la sibilante e poderosa “Gunman” che letteralemente si espande und explode all’interno della (sfascia-spaziosa in quanto pressoqùé vuota) scatola cranica grazie alla travolgente coltre di squassanti stratificazioni digital/perkussive.

La pequliaritade maggiormente apprezzabile del corposo Vex’d-atoreo double chee-di, est qùè non subsiste et circoscrive in un unicum corpus neo-aqustico facilmente delimitabile: la impressionante variegatezza ed efficacia di elektronike-solutzioni massicciamente spiattellate obbligano (qùé lo si voglia or not) a ritenere il (tutt’altro che) de-generato disquo (peraltro risalente alla seconda metà dello scorso anno) una tra le realizzazioni maggiore/mente intriganti {in quodesto senso citerei per nauseabonda completezza, l’ultimo fenomenale Boxcutter} et contemporaneamente efficaci auscultate nel presente ambito contemporaneo negli ultimi (facciamo..) dodicimila anni (prima non saprei).

Per il prossimo periodo post-canicalor/estivo l’indaffarato et suono-progredito duo prevede la concreta realizzazione di un ulteriore et acuminato (esperiamo) travolgente nùovello trabajo.. nel meantime una fugace capatina in quodesta post-Newromantiqa (electro)London, fossi in Voi, me la concederei.

De-sconsigliabile ai sofferenti di reumi (anzichenò).

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