Trovo mortificante, desolante e inaudito il dover sopportare la mancanza, nel sopravvalutato database debaseriano da 23mila e passa recensioni, di un gruppo-icona dellla musica, e non solo, del '900: i Village People.

Stiamo parlando di gente che s'è fatta un culo così per sfondare, che ha condotto un estenuante gavetta fatta di sfiancanti spettacoli nei villagi turistici e show nei locali notturni (il loro nome prende spunto da un famoso locale newyorkese, il "Greenwhich Village"), prima di arrivare al meritato successo mondiale, e che ha portato una decisa ventata di novità nello stantio mondo musicale della seconda metà degi anni '70.

Il gruppo ruota attorno alla carismatica figura dell'ex poliziotto penitenziario Victor Willis, cantante molto dotato, che con la sua voce soul e le sue movenze funky fanno da contraltare ai coretti epici del resto del gruppo composto da: un motociclista ex-carcerato che fu "notato" da Willis nelle doccie del carcere; un ex-soldato, discriminato dall'ostile e bigotto ambiente dei Marines, e quindi in cerca di una rivalsa in un ambiente più favorevole; un cowboy e un indiano, scovati su un set cinematografico hard mentre recitavano nel film "Il grosso pistolero" (parodia del film "Il Pistolero" del '76, con John Wayne); e infine un operaio (addetto al montaggio del palco per i concerti), che si aggregò dopo un misterioso scambio di vedute con Willis nel backstage di un concerto.

Il gruppo esordisce, nella sua formazione completa, nel '77 con l'omonimo EP "Village People", che avrà un discreto riscontro sia in termine di vendite, sia dalla critica. Il pezzo forte è senza dubbio "San Francisco", scatenato pezzo scatenato che sarà accompagnato da uno sculettante video in cui i People ci dimostrano tutto il loro talento di cantanti e ballerini (alcuni passi sono davvero ostici).

Il colpo gobbo vero e proprio arriverà col secondo disco, intitolato, a scanso di equivoci, "Macho Man" che li catapulterà in cima alle classifiche di vendita; il pezzo forte, manco a farlo apposta, è la titletrack, che si rivela un autentico gioiellino musicale: sorretto da un super funky giro di basso e da delle ariose melodie di sintetizzatore, la canzone scorre via liscia come l'olio, con Willis che canta velocissimo senza incepparsi mai (ma come diavolo fa??) fini ad arrivare al ritornello corale, esageratamente catchy, che vi ritroverete a cantare tutti, uomini e donne, anche senza volerlo.

Da lì in poi sarà un'escalation senza precedenti, che ricorda molto quella dei Beatles, fatta di hit spacca classifica via via sempre più elaborate come "In the Navy" (in cui i People sperimentano la psichedelica novità del "clap handing"), o ancora la famosa "Just a Gigolo" (avanguardistica per definizone) passando per l'immancabile "Go West" (qui in una bella versione laive), canzone d'atmosfera generale, tanto è capace la canzone di adattarsi ad ogni occasione, persino mentre ci si rade (avete presente lo spot, no?).

Purtroppo all'alba degli anni'80, con l'avvenire della new age, i nostri beniamini, paradossalmente, non riusciranno più a riscontrare lo stesso successo, perchè erano andati talmente avanti per essere capiti, tant'è che ancora oggi dobbiamo sentirne di musica prima di poter capire il senso di certe loro canzoni.

I Village People andranno comunque avanti per la loro strada, nonostante i repentini cambi di formazione, e giungeranno fino ai giorni nostri con lo stesso entusiasmo di sempre, a portare in giro per il mondo il loro repertorio, che ha pochi eguali al mondo.

Troverete tutto o quasi il loro meglio (peccato aver perso le ardite sperimentazioni ottantiane) nel fantastico pack celebrativo "The Best Of Village People" che farà la felicità di tutti gli amanti della buona musica....e si, non temete, c'è pure lei...

UAAA IEM SI EIIIII, ITS FANN TO STAI AT, UAAA IEM SI EIIII....

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