"Ho sempre creduto che incidere un disco fosse come scrivere un romanzo dove il compositore tenta di raccontare una storia musicale in grado di suscitare in chi ascolta una cascata di emozioni e suggestioni sempre diverse tra di loro..." (Vincenzo Cipriani)
Questo è "Weke", album del pianista Vincenzo Cipriani: un album in grado di portarti in posti completamente diversi dal reale se ascoltato con attenzione e con passione. Ciò che ha spinto Vincenzo Cipriani a scrivere i brani di "Weke" è stata la gran voglia di raccontarsi agli altri attraverso la musica e raccontare agli ascoltatori qualcosa di nuovo e significativo.
L'album è formato da nove brani con un totale di quasi 47 minuti.
Il brano d'apertura è "Weke" (title-track), brano diviso in due tempi: il primo è piuttosto allegro e molto veloce e presenta un lunghissimo assolo di pianoforte ripetuto due volte, accompagnato da una fantastica e numerosa classe di archi formata da: Ciriaca Ambrosecchia, Anna Lucia Giusto e Francesco Sacco (violini primi), Grazia Giusto, Anna Maria Losignore e Giacomina Riviello (violini secondi), Antonio Di Marzio e Demetrio Lepore (violoncelli) e Giovanni Leonetti (contrabbasso). La seconda parte, più lenta, presenta forti venature blues, ed è una delle più belle melodie che abbia mai sentito e che mi commuove a ogni ascolto. La seconda canzone è "Doctor Elio": un brano lento che richiama il famoso stile argentino del tango e che presenta un duetto tra Vincenzo Cipriani e il violoncellista Antonio Di Marzio. Il terzo brano è "Insanity", dal ritornello che richiama un po' lo stile rockeggiante ,stile "Black Night" dei Deep Purple o "Jump" dei Van Halen (non la melodia ma la struttura), brano molto allegro e orecchiabile. Il quarto pezzo è "Walking Dreaming", una rilettura della prima parte di "Weke", con l'aggiunta di elementi melodici. La quinta canzone è "From Dawn To Dusk", anch'essa molto vivace che riprende lo stile dei Mahavishnu Orchestra (Dream), infatti presenta anche un violinista solista quali è Francesco Sacco, che suona riff veloci accompagnato dall'immancabile Vincenzo Cipriani. Questa è inoltre la canzone che divide la prima parte dell'album con la seconda parte, sicuramente più classica della prima.
La sesta canzone è "Dies Irae" con la partecipazione di Anuhel, talento del panorama folk rock, che ha avuto l'opportunità di cantare assieme a Peter Gabriel e tanti altri. Questo brano è un canto gregoriano con l'aggiunta di un accompagnamento strumentale di Vincenzo Cipriani e Giovanni Leonetti al contrabbasso solista. La settima canzone è "Good Night": un arrangiamento di Vincenzo Cipriani su una canzone dei Beatles non molto conosciuta. In questo brano c'è l'apparizione della figlia del pianista: Anna Cipriani che canta accompagnata dal Coro Di Voci Bianche "San Matteo". Pezzo molto commovente anche questo. Segue "Ave Maria", un arrangiamento di Vincenzo Cipriani su un pezzo di Astor Piazzolla con la partecipazione del soprano Maria Maddalena Notarstefano e ancora una volta il Coro Di Voci Bianche "San Matteo" che danno colore diverso al pezzo. Chiude il lavoro "Inverno Porteno", originale interpretazione di un altro brano del Piazzolla, di stile tango, ma con leggere venature classiche, soprattutto all'inizio e alla fine del pezzo. Questo brano ha avuto la partecipazione di Vito Soranno al sax solo e Francesco Sacco al violino solista. Altro brano di gran classe.
A mio parere: album come questi meritano davvero tanto e presentano ottima musica suonata da ottimi musicisti. Tutto questo ci serve; ci serve perché stiamo vivendo il momento più buio per la musica sia nazionale che internazionale. Musica che non ha niente per definirsi tale.
Carico i commenti... con calma