Ieri è stato un bellissimo 25 aprile e non ci poteva essere una cosa più bella di un concerto di Vinicio Capossela. Il posto unico, però, crea tensioni all'entrata tra il pubblico che, intanto, medita su come conquistarsi le prime file...

Ore 21.15 circa, le porte si aprono, essendo il primo mi scelgo i posti migliori e, quindi, una stupenda quarta fila leggermente laterale (per l’acustica) e mi siedo su quella sedia conquistata come un Napoleone vittorioso…

Ore 21.45. L’atmosfera si fa inquietante, entrano i musicisti sul palco, iniziano a suonare una stupenda e ipnotica “Non Trattare” seguita da una rockeggiante e mistica “Brucia Troia”.

Dopo queste due canzoni, si entra nel vivo del concerto, nel mondo circo di Vinicio. L’accoglienza inquietante del Minotauro sarà seguita dalla presentazione di un altro personaggio, Spessotto, e delle sue disavventure.

Il concerto va avanti, Vinicio è sicuro di sé, il concerto è qualitativamente alto (e inoltre è uno dei pochi casi in cui il prezzo è inferiore alla qualità) e collaudato. Il tutto viene accompagnato da ombre cinesi (che fanno anche da siparietto nei frequenti intervalli), mascheramenti, suoni inusuali e trovate sceniche interessanti.

Ma il vertice nella prima parte del concerto (quella riguardante tutto l’album di “Ovunque Proteggi”) si tocca con l’esecuzione della “Santissima dei Naufragati”, interpretata dal Nostro magnificamente e in maniera suggestiva, e con “L’uomo Vivo”.

Una nota va fatta a riguardo di questo particolare momento. Immaginate di essere seduti in un teatro che teatro non è più, rapiti da questo illusionista della musica e delle parole…all’improvviso gli sguardi della platea si dirigono verso una porta della sala ed inizia ad entrare una banda di paese (che poi s’è dimostrata essere quella di Pignola, in provincia di Potenza)…intanto Vinicio si posiziona una corona di fiori sul capo, entra anche il direttore della banda e iniziano a suonare questo brano…il pubblico, fino a questo momento, s’è comportato in maniera discreta, ordinata…d’improvviso vengo trasportato in una sagra paesana, in una festa di piazza dove si onora il santo (che, in questo caso, è Vinicio), mi alzo in piedi, e mi accorgo che sono solo a ballare…ma poi,improvvisamente, un attimo dopo, sono tutti in piedi a ballare, a seguire questa processione, ad esplodere di gioia! Dopo questo pezzo, sulle note di “Al Colosseo”, dobbiamo dare la grazia o la morte ai nostri musicanti/musicisti/gladiatori della scena.

Naturalmente non ci sarà, fisicamente, nessun pollice verso! E lo show può andare avanti… piccola pausa che, a detta di Vinicio, sarà di quattro minuti e mezzo! Purtroppo non seguirò le ombre cinesi che dovrebbero (in)trattenere il pubblico in sala ed esco per andare alla toilette e per incontrare volti. Il tempo di andare alla toilette e di uscire che subito l’ex gladiatore inizia a suonare una trascinante “Marajà”.

Non ce la faccio proprio ad andare al mio posto e inizio a ballare non fermandomi più a causa della successiva “Che cossè l’amor”. Poi riposo (per fortuna) e Vinicio intona “Con una Rosa” alla chitarra (versione atipica ma altrettanto bella) e una bellissima e commovente “25 aprile” (in realtà io l’avevo previsto dalla mattina…non ci voleva tanto!) e “Camminante”.

Varie volte il Nostro esce dalla scena, simulando la fine del concerto, e poi rientra e delizia ancora con altri pezzi…fin quando non giunge “Il Ballo di San Vito” e poi, esplosione finale con “Al Veglione”. E sulle note del “Veglione” Vinicio spara coriandoli, festoni…di tutto! Noi gridiamo, balliamo, e poi tutti, al termine della canzone, cantiamo una sentita “Bella Ciao”… Vinicio esce sul palco contentissimo, commosso, canta anche lui la parte finale della canzone (senza microfono) e ci ringrazia (era pur sempre il 25 aprile, Bella Ciao si doveva cantare!)…insomma non ci siamo per niente moderati!!! Quindi passerella finale per i nostri eroi, avanspettacolare e divertentissima, e poi finale, a luci accese, con “Ovunque Proteggi” (che, stranamente, non è stato uno dei pezzi migliori della serata) abbracciata.

La festa finisce, usciamo dal teatro con un sorriso a ottantaquattro denti sul volto, piove, è vero, ma non ce ne fotte poi più di tanto! Non penso minimamente all’indomani universitario…

Il concerto di ieri (come ogni concerto di Vinicio) è stato strabordante, eclettico, eccitante, divertente, pieno d’amore. Ma è stato anche molto di più! È stato un concerto fatto con il cuore, sentito, in primis, dall’artista sul palco…è stato quello che io intendo per concerto (lo dice stesso la parola…)! I sentimenti, le emozioni, si alternavano in me rapidi e leggeri, a rischio di provocarmi un infarto…

Poi ho saputo che Vinicio, con la banda di Pignola, ha continuato a dare spettacolo sulla spiaggia di Santa Teresa e ora sono tremendamente dispiaciuto di non averlo saputo prima…ma non fa niente, ieri ero comunque a pezzi…forse è stato meglio non aver fatto indigestione di Vinicio! La cosa più importante era quello di essere ieri al Teatro Augusteo e io, per fortuna, c’ero!

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