Uscito l'anno scorso, "Polvere e Asfalto" si rivela un album piacevole e scorrevole all'ascolto. Vins è un cantautore e chitarrista, attivo dal 2017 circa con il suo progetto, e arriva due anni dopo alla pubblicazione del disco d'esordio con dieci canzoni rock'n'roll ruvido di scuola americana: non aspettatevi incursioni sperimentali, ma neanche un disco banale.
L'opener "Come si fa?" è diretta e dura, le chitarre rimandano vagamente all'hard rock 80/90 e la ritmica è serrata e incalzante: strofe e ritornelli si incastrano perfettamente e il solo di chitarra è una sorpresa continua. Il disco prosegue liscio attraverso singoli potenzialmente radiofonici e di matrice più bluesy ("Domani" e "Curami"), e brani meno memorabili ma sempre in linea con il mood del disco. Su tutto regna incontrastata LA chitarra (come suggerisce la copertina). Si arriva alla titletrack, "Polvere e Asfalto", sicuramente il pezzo più interessante del disco, dove si incrociano groove, melodia ed energia per alzare la temperatura a dovere; "Il Mondo è Qua" è una perla dove la voce dialoga con il riff blues principale, "Punto di Fuga" è espressiva e lacerante quanto basta. La voce non è tecnicamente impeccabile, ma funziona nel complesso e ricorda a tratti Layne Stayley, conferendo quel tocco di grunge al tutto.
Ancora una botta di hard rock e si arriva infine a "Immobile", dolce ballata con chitarra e voce che chiudono il disco, come la quiete dopo la tempesta.
Nel complesso, una ottima prova d'esordio per Vins, con dieci brani ben scritti e interpretati e una produzione buona ma non eccellente. il perfetto sottofondo di una quarantina di minuti per un viaggio on the road.
Insomma, la scena rock italiana ha ancora tanto da dire!

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