“E chi diavolo sono ora questi?” Probabilmente è il primo pensiero che vi è passato in mente mentre scorrevate la home, e in virtù di questo sicuramente in molti neanche passeranno qui dentro a dare un’occhiata a questa specie di recensione. I “Vintage Trouble” dal nome molto “vintage” appunto, nascono 5 anni orsono in quel di Hollywood, California. Ad oggi hanno pubblicato 2 album molto interessanti e questo che oggi sto per presentarvi è il loro secondo disco uscito pochi mesi fa. E’ doveroso precisare che , nonostante tutta la band svolga un ottimo lavoro, il vero fenomeno della band è il cantante Ty Taylor, dotato di un timbro blues unico, che rende tutte le canzoni affascinanti grazie alla sua straordinaria voce.
Questo 1 Hopeful Rd presenta una struttura molto simile del disco d’esordio (The Bomb Shelter Session), ovvero partenza tirata, poi dolci ballate (quasi mai banali), riecco i pezzi che ti fanno battere il piede e cosi via.
L’apertura del disco è affidata alla energetica “Run Like the River” . La chitarra ricorda molto “In My time of Dying dei, no dai davvero devo scrivere la band? Comunque sia il pezzo è tra i migliori del lotto con un ottimo lavoro soprattutto di Richard Danielson dietro la batteria. Si prosegue con la dolcissima “From My Arms” che trasuda romanticismo e odore di altri tempi. La voce di Taylor, perfetta, è messa in primo piano rispetto agli strumenti. Il pezzo è molto bello anche se per molti potrebbe risultare “pallosa” ai primi ascolti. La successiva “Doin what You Were Doin’” è ancora una ballad, più sostenuta rispetto a “From my Arms” con un Taylor sugli scudi e da segnalare anche l’ottimo assolo di Nalle Colt, breve quanto efficace. Riecco il rock n roll con “Angel city, California”, che sta li a dimostrare come la band si trova a sua agio sia sui pezzi lenti che su quelli più ritmati. Altro brano degno di nota è la semi ballad “My Heart Won't Fall Again”, dove Ty Taylor mette in mostra ancora una volta la sua straordinaria voce, cosi come Nalle Colt, perfetto dietro la chitarra. Il brano migliore del disco, è per il sottoscritto “ Strike Your Light”. Dopo un rullata di batteria ecco la chitarra fare il suo ingresso, con un ritmo tipico degli anni ‘60. Il pezzo è tiratissimo e stare fermi è praticamente impossibile. Altri brani degni di nota sono “If You Loved Me” e “Another Baby”. La prima è una ballad che si fa notare per il lavoro superbo di Taylor , mentre con la seconda si torna a battere il piede.
Tirando le somme abbiamo un disco blues che suona maledettamente bene, anche oggi che siamo nel 2015. Forse questo “Hopeful” è un tantino inferiore al disco d’esordio, anzi possiamo benissimo togliere il forse, ma è un gran bel disco comunque. Poi va sottolineato anche il fatto che in sede live sono micidiali, devastanti, insomma usate voi l’aggettivo che volete, ma il senso resta quello. Parlo per esperienza personale dato che ho avuto modi di vederli a luglio, quindi so quello che dico. Una band con un già discreto presente e con un futuro radioso davanti!
Carico i commenti... con calma