"Italiamobile" è il secondo album dei Virginiana Miller. Arriva nel 1999, tre anni dopo il primo "Gelaterie sconsacrate" bello e superpremiato. Sembra che dopo un buon disco di esordio tutti ti aspettino al varco pronti a vibrare il colpo ferale se non sarai all’altezza. I Virginiana Miller invece fanno centro di nuovo piazzando un colpo da maestri. Riuscendo a fare un disco diverso pur restando fedeli a se stessi. Le tematiche della perduta adolescenza sono ormai (quasi) superate ed il gruppo costruisce con straordinaria eleganza un album praticamente perfetto che appare decisamente più cupo, adulto e complesso del primo pur conservando in alcuni episodi la solita tagliente ironia.
La costruzione melodica dei brani, che già nel disco d’esordio era sorprendente e mai banale, qui diventa più difficile tanto che il numero degli ascolti necessari per raggiungerne la completa comprensione aumenta decisamente. I testi di Simone Lenzi, sempre raffinati e profondi, qui assumono un tono a tratti addirittura dolente. Il suono del gruppo è più maturo e curato ma non ha perso potenza nei momenti necessari e le radici cantautoriali sono ancora perfettamente evidenti. Il tema della difficoltà di comunicare con chi hai di fronte ma anche con tutto il resto del mondo, ritorna in diversi brani; "ti ho chiamata ma tu, in un intenso traffico sei, il cliente al momento non raggiungibile… " recita il testo della title-track Italiamobile e detto così sembra una sciocchezza, un giochino banale ma dentro il brano si nasconde una strana sofferenza, una ricerca disperata di comunicazione "volevo chiederti soltanto come stai, come ti trovi, comunicarti che mi sono perso... in un’italiamobile", finisce urlando Simone Lenzi. Ma dentro l’album c’è molto altro, come, immancabilmente, l’amore incompreso che finisce male (ma molto male) e la difficoltà del crescere serenamente come una persona qualunque che riporta un po’ alle tematiche adolescenziali e malinconiche degli esordi. Tuttavia ci sono ancora episodi divertenti e ironici come il brano "silenzio ospedale", storia d’amore tra due ricoverati consumata dentro un ospedale appunto con tutto quello che ne consegue. In ogni caso, i brani più avvolgenti e convincenti di Italiamobile restano quelli più seri e adulti. Voglio citare “ Placenta”, “Cerbero”, “Radioamatore”, “Pacemaker” e “Bentivegna”, brani di un livello compositivo e letterario che in Italia non è facile riscontrare spesso e che soprattutto danno hai Virginiana Miller un’impronta, un marchio talmente particolare dal convincermi che ci siano pochi termini di paragone con altri artisti del nostro paese.
I Virginiana Miller hanno costruito uno stile proprio, un mondo immaginario in cui lasciarsi scivolare per un po’. NOTA: Voglio sottolineare anche il fatto che questi ragazzi, non hanno atteggiamenti caricati, da star arroganti o da intellettuali annoiati del mondo. Li ho incontrati dopo un concerto a Roma e mi sono fermato a chiacchierare con loro. Ho avuto l’impressione di essere con persone tranquille, normali e piacevoli. Grande disponibilità e simpatia.
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