Cominciamo dalla copertina, fantastica. L’album vale tutti i soldi che costa soltanto per questa. La ragazza si chiama Silvia Pannocchia, non ne so altro, ma quello che vedo è sufficiente per avere grande stima per lei. All’interno del booklet e sul retro del CD ci sono altre due splendide pose non meno suggestive che piaceranno certamente ai più golosi.

Un secondo aspetto interessante dell’album sono i Baustelle; che c’entrano i Baustelle? Direte voi. E invece c’entrano, perché nel 2002 Rachele Redigheri, Francesco Bianconi e Claudio Chiari, ovvero i Baustelle, suonavano e cantavano come supporto ai Virginiana Miller nell’album "La verità sul tennis". Oggi i Baustelle si godono il grandissimo successo del loro splendido album "La malavita", ma non hanno dimenticato i maestri di un tempo che vengono omaggiati in introduzione al testo di "Revolver" che si ispira al brano "Malvivente" dei Virginiana Miller, terza traccia di questo disco.

Il terzo aspetto interessante de "La verità sul tennis" sono le canzoni, splendide. Sono passati tre anni dal precedente "Italiamobile", il gruppo nel frattempo ha cambiato il bassista, ha pubblicato un live acustico dal titolo "Salva con nome", ha vinto il Premio Ciampi, ha cambiato casa discografica passando da baracca & burattini alla Mescal/Sony e soprattutto ha iniziato una proficua collaborazione con Giorgio Canali.
Tutto questo dà vita ad un album intenso, morbido e convincente nel quale sono incastonate delle perle straordinarie come la già citata "Malvivente", canzone fantastica che parla della vita del bandito rubacuori Vallanzasca in una romantica Milano degli anni '70 e che come ho già detto è stata grossa fonte d’ ispirazione per diversi brani dei Baustelle (in particolar modo "Revolver" e "Un romantico a Milano"), come "La vita illusa", ballata splendida, triste e cinica sulle vite vane di molti ragazzi di oggi e l’incredibile "Abitano la terra" in cui il testo, pensate un po’ voi, è addirittura di Leon Battista Alberti, di cui i Virginiana Miller hanno ripreso (quasi) pari pari un brano dai "Profugiorum ab Aerumna Libri" del 1441 in cui un ritratto patetico degli esseri umani ci fa sentire tutti un po' ridicoli, e in cui il poeta si interroga sull’utilità misteriosa della nostra esistenza.
Ci sono anche episodi decisamente più positivi, in perfetto stile Virginiana Miller come ad esempio "Aerosol" in cui un ragazzino che soffre d’asma è alle prese con inalazioni psichedeliche, e "Rimerende" che è praticamente una autocover di "Merenderi" e "Un'altra sigla per Harlock" che omaggia il cartone animato degli anni ottanta (quelli della nostra generazione sanno di cosa parlo).

Che dire infine? "La verità sul tennis" è il terzo capitolo dell'ascesa convincente di un grande gruppo che dalla sorpresa iniziale giunge alla consacrazione definitiva grazie ad idee diverse dal comune, coraggiose e sorprendenti portate avanti con assoluta coerenza e senza mai tradire se stessi e soprattutto senza mai tradire noi.

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