I francesi hanno sempre avuto una buona inclinazione verso quel tipo di musica "fatta in 10 minuti con Rebirth".
Pascal Arbez (aka Vitalic) da parte sua si è preso tranquillamente 4 anni prima di rilasciare (ma sarebbe più trendy dire "sintetizzare") un'adeguata cornice al suo fortunato "Poney EP", datato 2001. Nuova bandierina del 'french touch', a differenza dei vari Air o Daft Punk, il nostro si è sempre trovato più a suo agio nei rave dancefloors e nei club underground, piuttosto che nelle comuni discoteche.
Il perchè lo si capisce in fretta, cd alla mano: lungi dall'isolarsi su binari di techno selvaggia e liberatoria (le hit "Poney Part 1 & 2", l'incisiva "La Rock 01" e la fracassona "My Friend Dario"), la panoplia esibita qui rivela un'intrinseco savoir-faire nel miscelare elementi ambient di kraftwerkiana memoria ("The Past", "Repair Machines"), acid rock("Newman" "No Fun") con abbondanti spruzzi di electroclash. Restano nell'elettronica un po' meno impegnata "Wooo", "Trahison" e la curiosa intro "Polkamatic", che si limitano a riempire dignitosamente il contratto, permettendoci nel frattempo di riprendere fiato.
"U And I" e l'eclettica "Valletta Fanfares" chiudono il cerchio con un po' di fatica, senza stonare troppo, ma rallentando forse un po' bruscamente il ritmo vivace e distorto che ci ha trascinati fino qui, tra un riff di chitarra (uscito da chissà dove) e uno di synth.
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