Umberto è un pensionato e non se la passa bene.
Vive in un misero monolocale è in ritardo con l’affitto, la padrona di casa è una stronza e minaccia ripetutamente lo sfratto.
Si arrabatta come può ma è solo come un cane, nessuno lo aiuta, nessuno si interessa a lui, in fondo è solo un vecchio.
Solo la serva gli riserva un briciolo di umanità e solo Flike, il suo bastardino, gil è accanto e gli vuole bene.
il ritratto di Umberto (Umbertod) è il ritratto di un uomo di una volta, integgerimo, inflessibile nella sua dignità, nella coerenza ed il rispetto verso i valori in cui crede quali la sincerità e l’onestà ma in un mondo ladro, si sa, vivere cercando di portare avanti determinati valori è un’impresa, soprattutto se sei vecchio e malato.
Vittorio De Sica, ancora una volta, dopo Sciuscià e Ladri di biciclette propone un film altamente drammatico, anzi, disperato.
Curioso uomo il De Sica… gran donnaiolo, amante della bella vita e del gioco d’azzardo riversa invece nella sua arte registica i drammi d’Italia, della povera gente, dei losers, siano essi lustrascarpe, ladri per necessità, poveri pensionati …che 60 anni fa la pensione era come oggi in Italia, davvero misera…
Il film non venne ben visto dalla classe dirigente italiana, troppo “realistico” forse… scomodo per loro denunciare lo stato di tanti poveri pensionati che in gioventù hanno dato tutto al paese per poi ritrovarsi due spicci in tasca ed essere costretti a mangiare alla caritas…
Il film è stato scritto da Cesare Zavattini e dallo stesso De Sica ed è dedicato alla memoria del padre: Umberto De Sica.
Notevole la prova attoriale di Umbertod (Carlo Battisti) che non era in realtà un attore professionista ma un illustre glottologo, linguista. La sua figura scarna ma dignitosa, i suoi occhietti severi, vispi e liquidi, i suoi baffetti stropicciati e questa voce querula da renderlo a tratti sgradevole ma che dà invece un ulteriore tocco di realismo alla figura di un povero anziano che vive scomodo, che vive male…
Se potessi prestarmi duemila lire…
Scusa Umberto ma sta passando il bus… ah, Umberto… salutami il dottor Conti se lo vedi!
Il dottor Conti è morto…
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