Nel 2007 esce Timeshift, realizzato dalla Vivendi Universal Games, casa già famosa per aver distribito F.E.A.R. (a mio avviso uno dei capolavori che non devono mancare nella collezione di ogni buon amante dei FPS).

La trama è molto semplice, vengono creati due progetti di tute in grado di manipolare il tempo, di cui il primo (tuta Alpha - la versione di serie) viene rubata dal dottor Aiden Krone, capo del progetto, nel ruolo del più canonico scienziato pazzo. Sta al giocatore, impossessatosi del secondo dispositivo (tuta Beta - versione militare full-optional, adattata per il combattimento), gettarsi all'inseguimento del dottor Krone per impedire che riesca a tornare indietro nel tempo e diventare il padrone del mondo.

 Si è fin dall'inizio catapultati infatti in una realtà molto Orwelliana, in cui vediamo Krone troneggiare dall'alto di schermi giganti, all'incirca allo stesso modo in cui il Dr. Breen regnava su City 17 in Half Life 2. La città in cui ci troviamo è ridotta a cumuli di macerie, e setacciata continuamente dalle guardie di Krone, con il supporto di robots alti come palazzi (con cui avremo fin da subito l'onore di scontrarci); questi ultimi ricalcano lo stile dei GDI Titan, presenti nell'ormai vecchio Command&Conquer: Tiberian Sun. Al nostro fianco i ribelli, fin da subito identificabili con i "buoni", che ci aiuteranno più volte in battaglia nel corso del gioco.

 Descritta la trama (non troppo complessa), passiamo ad una più approfondita analisi del gioco. Quest'ultimo presenta, a mia opinione, pochissimi elementi innovativi, mentre molti schemi di gioco sono già stati visti e rivisti anche in titoli piuttosto famosi. Tra i primi il fatto di poter rallentare, fermare, o riavvolgere il tempo a proprio piacere, che però si riduce sostanzialmente ad un modo per giustificare la presenza dello Slow-Mode, la famosa modalità (già ampiamente sperimentata in altri titoli, quali F.E.A.R.) in cui i nemici diventano delle lumache croniche e noi possiamo sparargli con tutta la calma a cui spareremmo a dei pesci in un barile. Necessaria ovviamente in alcuni punti, in cui i nemici sono così tanti da rendere difficile il gioco senza. Disprezzata dai puristi dello sparatutto.

Interessante invece il suo utilizzo nella risoluzione degli enigmi, a volte davvero originali, a volte già visti in altri titoli, che però viene facilitata dal fatto che l'IA della tuta (vagamente ispirata anche qui alla tuta parlante Mark IV di Half Life) sceglie automaticamente il tipo di deformazione temporale necessaria, eliminando così ogni difficoltà (opzione ovviamente eliminabile dal menu). Questa scelta automatica dei poteri avviene anche nei combattimenti, togliendo quindi al giocatore la scelta della via migliore (a suo giudizio).

 Anche le armi appaiono banali e canoniche. Abbiamo una mitragliatrice, fucile a pompa, il fucile da cecchino, la più canonica balestra a lungo raggio (HL2), ovvero l'arma delle imprecazioni contro i bersagli in movimento, fucili al plasma che tirano i canonici orb, fucili che tirano a mo' di obice, un lanciafiamme, e dulcis in fundo, un vero e proprio lanciarazzi con tanto di guida a pallino rosso indicativo, che non assomiglia in nessuna maniera a quelli sviluppati dalla Valve sette anni prima (Half Life - Game Of The Year 2000). Davvero nulla di nuovo.

 L'AI dei nemici non è male ed è discretamente sviluppata, seppur in alcuni momenti abbiano più l'aria di sagome da poligono che soldati. Li vedremo infatti più volte in piedi, fermi, senza neanche l'accortezza di mettersi col ginocchio a terra (il minimo sindacale). Inoltre cadranno più volte nel ridicolo distruggendo interi veicoli addosso a muri, nel tentativo di investire il giocatore, o in preda ad altri malriusciti tentativi di minaccia. Non hanno propriamente l'aria dei professionisti. Inoltre faticano a trovare ripari, se non nelle situazioni in cui è palese che devono farlo, e appaiono un po' statici a volte, quando in casa Valve i Combine erano in grado addirittura di interporre i pali nella traiettoria tra loro e il giocatore (e sarebbero dovuti finire in NBA per certi tiri realizzati con le granate). Il gameplay rimane ad ogni modo volontariamente caotico, i nemici sono difficili da scovare e gli scontri sempre movimentati e difficili da controllare, almeno senza l'ausilio del radar e dei poteri di deformazione temporale.

 L'ambientazione è molto bella invece, anche se più all'interno della città che in altri ambienti. Ad ogni modo lo scenario è reso sempre vivo e pulsante da aerei che si ingaggiano in battaglia nei cieli sopra la città, raffiche di mitragliatrici, fari da ricerca e altri elementi che risultano davvero ben fatti. L'ispirazione è chiaramente di matrice Cyberpunk, e la si può notare nel corso di tutto il gioco. Unica pecca il design dei nemici (fatta eccezione per i robottoni alti come palazzi), che, anche qua, non si presenta particolarmente innovativa.

 Questa è inoltre supportata da un motore grafico davvero ottimo, che ha il pregio di non essere per nulla pesante, ma di sfruttare a pieno le potenzialità della macchina. Infatti il gioco è in grado di girare anche su schede grafiche da 256mb, nonostante i personaggi hi-poly e le ambientazioni estese e dettagliate (per gli sparatutto più moderni 256 vanno stretti solitamente). Inoltre la resa è ottima, il gioco è fluido e ben ottimizzato e il risultato finale è veramente buono. Da notare l'illuminazione, a mio parere colonna portante dell'intera ambientazione, ben realizzata e dettagliata. Bene anche la pioggia, costante in città e ben riprodotta; a voler essere puntigliosi manca solo l'ombra del proprio personaggio, che darebbe quel tocco di maggior immedesimazione negli scenari, ma rimane comunque ad un ottimo livello.

 Per concludere, il gioco è un copia-incolla di schemi ed elementi già sviluppati in vari titoli, e riproposti neanche malvagiamente alla fine. Ci si chiede se sia stato voluto, a garanzia del successo del titolo, o per semplice mancanza di inventiva. Ad ogni modo, un gioco carino per passare qualche ora davanti al pc. Se siete alla ricerca di qualcosa di nuovo rispetto allo standard, cercate un opera d'arte, o un pezzo di avanguardia videoludica, allora non è quello che cercate, questo è lo standard. Se avete voglia di divertirvi, il titolo si offre più che bene allo scopo.

P.S.: i confronti con alcuni dei titoli più famosi sono stati fatti per contestualizzare l'opera.

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