Ogni buon "Elettricista" che si rispetti ha il suo album techno o techno-derivato. Iniziamo dicendo (prove alla mano) che abbiamo a che fare con un buon "Elettricista", vedere de-recensione di "On The Bright Side" by Sfasciacarrozze.
E' il quinto album di "Vladislav", "Sistol", "Luomo" ecc... che ascolto, soltanto il secondo "sotto" il nomignolo Vladislav Delay. Vagamente mi aspetto delle sensazioni piacevoli data l'apatia che ho (o forse penso di avere) per la gran parte di questa tipologia di musica, anche per me stesso è difficile capire di preciso cosa sto cercando di recensire e il motivo di quello che sto facendo.
E' doveroso inoltre un preambolo riguardo all'artista in questione.
Punto 1
Vladislav Delalay (per chi non lo avesse già capito) non è un vero nome ma di nomignolo d'arte trattasi. Nella vita, all'anagrafe, per la madre, ecc ... Vladilsav Delay è Sasu Ripatti, nato nel 1976 in Finlandia. Questa premessa potrebbe interessare molte altre recensioni, le cose si complicano considerando il fatto che Sasu usa un nome diverso per quasi ogni progetto, possiamo ascoltarlo con il nome di Luomo, Sistol, Uusitalo o Conoco ... quindi fin ora non ci si capisce un cazzo.
Punto 2
E' necessario fare chiarezza, quindi escludiamo tutti gli altri nomi che riguardano altri progetti, Sasu per noi sarà univocamente Vladislav Delay.
Mi documento su internet per cagare qualche parola in più (ultimamente ho un lieve problema di stitichezza in termini di parole scritte e sussurrate ... figuratevi urlate), ed ecco che trovo questa pagina, davvero interessante l'iniziativa dell'utente di twitter (perfetto sconosciuto) di recensire album disegnando, e aggiungerei disegnando anche in maniera piacevole.
"Entain" (anno 2000) risulta un buon album di elettronica soporifera, minimale ... elettronica tagliata a dadini e "mosaicizzata" ad arte.
"Entain" è un album che calza in maniera totalmente diversa rispetto a "The Present Lover" (house ... e dico tutto) o da "On the Bright Side" tendenzialmente più orientato alla techno di classe.
Con "Entain" balziamo a tutt'altro genere, mantenendo si lo stesso cordone ombelicale, ma approdando nella terra di nessuno, retrospettive di elettronica da tutto il mondo e di tutti i generi (idm, ambient, dub, tnt, cgil, uil, ici, ecc...), fusioni di suoni e voci sfocate, album eccessivamente coraggioso composto da 6 tracce di cui 2 sul minuto e mezzo e le altre 4 di circa 20 minuti ciascuna... terribilmente impegnativo... anche se dopo i primi 10 minuti di "Kohde" ci si fa l'abitudine.
Inizio peccaminoso di un album che si evolve in meglio, lasciando alle spalle un brutto impatto iniziale, già con "Piko" le sensazioni sonore degne di un vero artista del calibro di Vladilsav.
Credo proprio che "Entain" sia il padre biologico dell'ultimo lavoro "Vantaa" del nostro beniamino nordico. In primis sono sorpreso, non sono affatto dispiaciuto delle sonorità proposte, il cd gira, le casse pompano suoni, il volume è discreto.
Ottimo stile, ottima cura dei particolari, concilia il sonno e in un pomeriggio di gennaio non è per niente male.
Carico i commenti... con calma