Mi ha sempre colpito la superficialità con cui certa critica etichetta i Voivod come "thrash-metal band": in effetti questa è la conclusione affrettata che trarrebbe un ascoltatore (disgustato) dall'ascolto del fragoroso "RRROOOAAARRR!!!", ad esempio. Ma c'è dell'altro, ovviamente.
I richiami ad "Ummagumma" dei Pink Floyd sono evidenti, quasi sfacciati, e per la verità non resta molto dell' heavy-metal delle origini, piuttosto parlerei di una psichedelia-metal similare (ma nella sostanza diversificata) a quella proposta dagli Enslaved negli ultimi lavori. L'idea originale, a questo punto, sembrerebbe dei nostri Voivod: perchè non fondere metal, progressive, psichedelia, in un momento in cui è ancora troppo importante andarsene in giro con un'etichetta addosso? L'idea di base del disco sembra essere quella di fare musica assolutamente inconcepibile per un "fan medio" (siamo nel 1988), pur rimanendo fedeli a se stessi, ed alla passione per riff granitici, batteria frenetica e sfuriate feroci.
I primi aspetti da rilevare sono: la voce atipica di Snake, riconducibile più al "rock alternativo" che al metal, il riffing selvaggio ed incontrollato di Piggy (rip), che si richiama più a Syd Barrett che a Hetfield, i numeri alla batteria di Away, autore, tra l'altro, dell'artwork del disco. Senza dimenticare il basso di Blacky, sostituito attualmente da Jason Newstead (il tempo passa...).
L'impressionante sequenza di brani, uno meglio dell'altro, presenta una nota "stonata" (in senso buono) che riassumerei (un po' bruscamente) in questi termini:
1) la batteria ultra-thrash su cui in particolare il chitarrista si sbizzarrisce, suonando riff variati con deliri di suoni/rumori riconducibili a "Piper At The Gates Of Dawn", dunque uscendo dai canoni del genere HM; 2) la voce di Snake, ispiratissima e che rappresenta un sostanziale tributo a Barrett/Gilmour;
3) i "tipici" contro-tempi, ovvero ritmiche pazzesche alternate a momenti che si richiamano al "pure thrash" tedesco alla Sodom/Destruction.
Particolamente belli i brani "ChaosMonger", "Experiment", "Brain Scan", senza dimenticare una piccola chicca finale, "Batman": e stiamo parlando proprio della sigla del telefilm...! Un lavoro davvero sorprendente, che ho apprezzato fin dal primissimo ascolto, ma che richiede una certa attenzione per essere digerito. Come tutti i lavori degli Strapping Young Lad, dei Meshuggah, per citarne solo alcuni. Assai complesso il discorso per quanto riguarda i testi, dedicati come loro consuetudine alle gesta di Korgull, nel temuto mondo medievale futuro ("I'm now a part of this machine/Supervised by the telescreen" sembra quasi "Welcome my son/to the machine...").
Tornando alla musica, esistono momenti in cui il suono diventa di nuovo metal, altri in cui evolve in psichedelia. Effetti elettronici a iosa, ma dosati nel modo giusto, una chitarra che sembra letteralmente avere la parola, e continui cambi di tempo che non risultano mai leziosi o artefatti. Non possiamo chiamarlo prog-metal, nè thrash (rigorosamente con le 'h' al posto giusto!), nè psichedelia: sono i Voivod, vanno "solo" percepiti per come sono.
Dai "metallari", dai fan del progressive, da chiunque!
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