Se c'è un progetto italiano che penso meriti la mia stima questo è sicuramente VutRhaGroHul. Che dire, "Nebbia Industriale" è sicuramente un lavoro che sa parlare da se. Un opera controversa che può piacere o meno, ma non vi passera indifferente.

Quella che emerge è una tematica forte: la denuncia (o l'esaltazione, sinceramente non saprei) dell'industrializzazione, della meccanizzazione, dello scavo e della distruzione\creazione.

L'intero lavoro, con l'eccezione dell'introduttiva "Stabilimenti industriali" e della conclusiva "Death of Ase" (tributo al celebre Grieg), è incredibilmente articolato. Troppo articolato. Infatti dall'inizio alla fine siamo martellati da un corposo, moderno "Metal" dall'accordatura ribassata (ipoteticamente interpretabile come "Terra" e\o "Natura") soffocato, plasmato e sottomesso a un'architettura elettronica impressionante, composta da rumori, drum machine, sovrapposizioni e soprattutto variazioni e alterazioni del brano stesso (Interpretabile banalmente come "Industria" e\o "Meccanica\tecnica"). Infatti il suono e continuamente arroccato su se stesso: si attorciglia, si riprende, si taglia, si sposta, sparisce e soprattutto si stratifica, donando all'opera una nevrosi ritmica e armonica definibile (a mio modesto parere) sublime. Il risultato si potrebbe azzardatamente paragonare a grandi linee, data l'inesistenza (o la mia mancata conoscenza) di progetti simili, con quello ottenuto dagli intonarumori, di Luigi Russolo, o dalle stratificazioni di rumore puro, di Merzbow.

Tuttavia, nonostante l'osticità della proposta, le tracce seguono tutte delle strutture molto rigide e facilmente riconoscibili (strofa, ritornello etc...) senza particolari sorprese. Canzoni come "Fucina N.era 6" (la quale tra l'altro nella seconda parte prosegue invertita, come se fosse riflessa in uno specchio) , "Blackcore" e "Ah chaos furnax" sono decisamente ben riuscite: coinvolgenti e inclassificabili, che evocano uno scenario bellico tra sismi, trivellazioni, operai, profeti e un universo indomabile eppur misurato.

Se avete un orecchio delicato e pensate che la musica sia solo melodia e allegria vi sconsiglio (come sempre) di approfondire l'opera, se invece vi sentite giovani e ribelli con il giusto tempo questo album avrà molto da offrirvi in quanto unico nel suo genere.



Carico i commenti...  con calma