Paperino e Adolf Hitler. Li avete mai immaginati insieme? Walt Disney l'ha fatto, in uno dei più sconosciuti e folli cortometraggi d'animazione che siano mai stati girati.
"Der Fuehrer's face" è stato realizzato nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, nell'ambito dell'opera di propaganda antinazista realizzata dagli Stati Uniti per motivare un entrata in guerra che, presumibilmente, molti americani sentivano lontana. Non intendo entrare nel merito della politica che, in seguito, gli stessi Stati Uniti attuarono, finendo per aiutare un bel po' di criminali di guerra della Germania sconfitta. Non intendo nemmeno valutare l'aiuto finanziario che la Bank of America dette a un giovane partito tedesco, il Nsdap, negli anni '30. Un aiuto che costò l'accusa di collaborazionismo a uno dei maggiorenti della banca stessa, un signore di belle speranze e luminoso futuro di nome Prescott Bush, avo di George e "Junior" George W. Non intendo, infine (chiaro esempio di preterizione), dilungarmi sulle posizioni ambigue dello stesso Walt Disney in campo anticomunista.
Quello che mi preme raccontare, qui, è il puro delirio di un'opera piccola quanto godibile. Vediamo Paperino, sì, proprio Paperino, che si sveglia un bel mattino nel Terzo Reich. Dall'orologio a cucù spunta un Hitler in miniatura che anzichè "cucù" intona il familiare "heil". I pagliai e tutti gli altri oggetti intorno a lui sono modellati a forma di svastica. Inizia un nuovo giorno per Herr Donald, provetto cittadino tedesco. Prima di tutto, un'occhiata al "Mein Kampf", Bibbia e faro illuminante per il giovane papero ariano. Poi lo sport tonificante: fare esercizi ginnici salutando il Fuhrer. Infine il lavoro: montare parti di proiettili sempre più grandi continuando senza sosta a gridare "Heil Hitler". Il saluto nazista diventa via via più frenetico e i missili improvvisano una danza mortale fino a esplodere tutti insieme. Ma per fortuna è solo un incubo: Paperino si risveglia ed è ancora un cittadino americano.
Il cortometraggio si conclude in un tripudio di retorica, Paperino abbraccia la bandiera americana e il classico tondo delle Silly Simphonies vede spuntare un imbronciato Fuhrer che si prende un bel pomodoro maturo in faccia. La musica, sarcastica parodia degli inni delle SS, primo tra tutti il famigerato Horst Wessel Lied, dà il tempo alle stravolte avventure di un papero alla corte del Fuhrer. La scena dei proiettili che si animano circondando il povero Donald è pura follia e richiama in certi momenti le animazioni di Pink Floyd "The Wall" di Alan Parker. In questo prezioso documento di un'epoca fa sorridere l'apparizione ridicola e pomposa di alcuni dei personaggi più noti dell'Asse, l'alleanza italo-nippo-tedesca che tentò di imporre la legge nazionalsocialista su tutto il globo: vediamo così sfilare Mussolini, Goering, Hiro Hito come figuranti di una grottesca banda di ottoni che spinge Donald Duck verso la catena di montaggio dove il suo lavoro contribuirà alla causa del Reich millenario.
Questo cortometraggio riesce a riportarci dritti nel clima storico di un'epoca terribile e, nello stesso tempo, irride le maschere più grottesche di quei totalitarismi che all'epoca sembravano destinati a trionfare. A posteriori, i baci alla bandiera USA possono a buon diritto sembrarci segno di un patriottismo come minimo discutibile, ma nel contesto dell'epoca sono solo una comprensibile concessione alla retorica della propaganda antinazista.
Paperino e Adolf Hitler, abbiamo detto. Che coppia, ragazzi.
Se non riuscite a immaginarli insieme, questo cortometraggio visionario vi farà cambiare idea. Per quanto mi riguarda, è la dimostrazione di una tesi che mi è molto cara: tutto può essere mescolato con tutto, basta che ci siano dei buoni motivi. E qui, senza alcun dubbio, ci sono.
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