Walter Hill - "Supernova" (1998)
Il regista di questo piccolo capolavoro sci-fi è Walter Hill (quello de "I guerrieri della notte, 48 ore, Strade di fuoco", ecc.) che per i gravi dissensi con i produttori fu costretto a eliminare la firma dalla pellicola.
E' l'alba del XXII secolo: l'astronave spaziale di soccorso 'Nightingale 229' il cui equipaggio è composto da 6 persone, tra cui il copilota Nick Vanzant (James Spader) e la dottoressa Kaela Evers (Angela Bassett), mentre sta compiendo una spedizione di routine nello spazio profondo, riceve un messaggio di soccorso da un accampamento di minatori operante su una stella molto distante . Dopo un fantasmagorico viaggio con un salto gravitazionale, l'astronave si precipita in aiuto e si ritrova proprio sull'orbita di una stella gigante blu. I membri dell'equipaggio devono inoltre vedersela con Karl Larson (Peter Facinelli), il carismatico e misterioso giovane da loro salvato che trasporta nella sua navicella di salvataggio un oggetto alieno tanto sconosciuto quanto pericoloso: una sostanza plasmatica dentro un uovo fluorescente che si rivelerà capace di fermare e rigenerare i processi cellulari umani se messa a contatto coi tessuti e allo stesso tempo in grado di crescere in modo esponenziale fino a poter far saltare un intero sistema solare incendiando una stella in unasupernova. Larson ha fatto uso di questo uovo alchemico alieno, e si spaccia per Troy, il figlio del capo minatore che era stato un ex amante della dottoressa Kaela, che ora non può riconoscerlo tanto è ringiovanito come un adolescente. La sostanza viene rivelata come pericolosissima dal computer di bordo, e il capitano Vanzant, vuole gettarla nello spazio. A questo punto Troy, rivela le sue vere intenzioni e una forza superumana con cui prende il controllo della nave...
Film apologetico, con mix di generi, grandiosi effetti speciali e soundtrack, ricco di citazioni e intenti filosofici al di là della trama, vede le sue più belle intuizioni nel progetto di immortalità dell'eroe negativo di turno, Larson, che aspira ad un'onnipotenza divina. L'eroe positivo, Nick, capisce subito le conseguenze di questo turbamento dell'ordine cosmico che è racchiuso nell'uovo alieno: basti osservare il potere della medicina che tiene comunque in vita una gerontocrazia nata prima della guerra, avida e poco illuminata che governa l'Italia e parte del mondo, fatta di berluscloni di persone cerebralmente morte da tempo, di androidi di andreotti, vedi "Il divo", di nanobrunetti, nanimoretti, etc.etc., con un gap generazionale che è ormai incontrollabile.
Dice Larson nel film, in un delirio mistico-pieroangela-paranoide: " Sono diverso adesso, sono fatto sempre delle stesse cose, calcio, ferro, zinco, tutti gli elementi...gli elementi creati dalle stelle quando muoiono; tutto viene dalle stelle, tutto quanto, anche noi..le stelle muoiono per farci vivere, e noi muoriamo perché le stelle possano rinascere...io nasco e muoio da me stesso, sono l'universo, riesci a capirlo? Sono il culmine del processo evolutivo..."
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