Una pioggia torrenziale di inestimabili diamanti rock sarà destinata a calare dolcemente sugli ascoltatori di questa eccellente antologia “The Best Of Warrant”, fedele ritratto di una band che seppe dar lustro a locali importanti della californiana San Fernando Valley (come il celeberrimo Gazzarri’s e l’altrettanto noto The Whiskey) focalizzando l’attenzione di critici ed appassionati sul proprio hard rock sospeso fra Ratt, Van Halen ed Aerosmith.
Messosi in luce come agente perturbatore del rock americano fin dal 1984, l’ensemble nato dal fortuito incontro fra l’estroso bass–player Jerry Dixon e l’axe – man Erik Turner troverà una sua stabilità soltanto con il provvidenziale approdo nella line–up del formidabile singer Jani Lane (proveniente dai misconosciuti Plain Jane) che assieme a Steven Sweet (batteria) e Joy Allen (chitarra) permetterà al nucleo iniziale di definire con decisione un nuovo esaltante percorso artistico.
Raggiunto nel gennaio 1988 un importante accordo contrattuale con la major label Columbia Records, l’esordio discografico di questo combo non tarda a materializzarsi e già dal febbraio 1989 vede la luce l’ottimo LP “Dirty Rotten Filthy Stinking Rich” che a discapito di un titolo interminabile diviene uno dei bestsellers di quell’anno vendendo più di 2.000.000 di copie nei soli Stati Uniti. La raccolta che mi accingo ad esaminare apre le danze proprio con il rock mainstream dello storico singolo “Down Boys”, proveniente dal suddetto platter: seguono l’hit massivo “Heaven” (#2 Billboard), la power ballad “Sometimes She Cries” e l’infuocata “Big Talk”.
Nel 1990 le classifiche subiscono l’invasione di autentici hit–singles estratti dall’album triplo platino “Cherry Pie” (3. 000. 000 di copie vendute nei soli U. S. A. ), qui riportati in blocco: dalla divertente titletrack (il cui video registrò la partecipazione della sensuale attrice Bobbi Brown, per breve tempo consorte del cantante Jani Lane) alla suadente ballad “I Saw Red”, passando per il capolavoro hard–blues ”Uncle Tom’s Cabin” fino ad approdare alle dinamiche “Bed of Roses” e “Mr. Rainmaker”.
La parte conclusiva del disco risulta appannaggio delle tonalità cupe ed aggressive del sottovalutato LP “Dog Eat Dog” (1992, Disco D’Oro in America) efficacemente illustrate dalla possente “Machine Gun” e da “Hole In My Wall” dove il rock scorre libero ed incontaminato sulle ali della voce di Jani Lane, supportata a dovere dai frizzanti fraseggi del duo d’asce Allen–Turner. A coronare il tutto giunge un’inattesa ma gradita cover del classico inno dei Queen “We Will Rock You”, in cui Jani Lane paga un tributo di riconoscenza più che dovuto ad una delle band fondamentali per la sua crescita artistica.
Questo succoso “Best of” traccia dunque un interessante disegno della notevole evoluzione artistica dei Warrant tributando a dovere l’hard rock spensierato dell’esordio (1989), passando in rassegna le reminescenze blues di “Cherry Pie” (1990) per poi giungere al grintoso heavy di “Dog Eat Dog” (1992): soltanto il periodo “alternative” contrassegnato dal LP “Ultraphobic” (1995) non viene preso in minima considerazione, sacrificando un pregevole episodio come la song “Stronger Now” a vantaggio dell’omogeneità globale di un’antologia che si propone di dipingere efficacemente la prima fase della carriera professionale del gruppo.
“The Best Of Warrant” è un’oculata selezione antologica di alcuni fra i brani maggiormente rappresentativi del quintetto di Los Angeles e rappresenta un’interessante opportunità di intraprendere un primo fondamentale passo nell’esaltante universo dell’hard rock americano.
(Enrico Rosticci)
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