I W.A.S.P. sono conosciutissimi, quindi non mi dilungherò su cose tipo il significato di tale sigla oppure la loro reputazione di insani di mente, ma preferisco dire che nel 1987 pubblicarono "Live… In The Raw", disco dal vivo che dalla critica venne considerato un pò scialbo indi, dopo 2 anni di attesa, pubblicarono "The Headless Children", disco che ora andrò a recensire.
Il disco si apre con "The Heretic", canzone che, dopo un intro di chitarra arpeggiata parte nel tipico stile W.A.S.P.: chitarre potenti e voce del buon Blackie Lawless malata come al solito. Però si notano delle differenze: le partiture si sono fatte leggermente più complesse e la durata di tale pezzo è maggiore al solito, difatti dura circa 7 minuti. Il secondo pezzo è "The Real Me", cover dei The Who. Questa canzone non va considerata un inutile riempitivo solo perché è una cover e perché è molto lineare, anzi! Ora è il momento della title-track, che si apre con oscuri cori da chiesa e poi con un riff di chitarra coperto da strani versi bestiali. Tutta la song è cupa e maligna, ed ad un certo punto un cambio di tempo in stile Metallica (quelli seri) ci introduce all'assolo ed alla conclusione del pezzo. Il quarto pezzo è uno dei capolavori del disco: "Thunderhead" si apre con un pianoforte e con la voce di Lawless più delicata del solito. E' un pezzo che al primo ascolto può lasciare basiti, visto che il nome della canzone richiama la violenza. Difatti, dopo un pò la violenza parte, eccome se parte! La seconda parte è perfetta per fare headbanging e ha con un ritornello composto da "Hey Hey Hey" da urlare fino a finire la voce.
Dopo un capolavoro ne segue subito un altro: "Mean Man" assomiglia alla canzone precedente per il fatto che, scusatemi il poco professionale termine, "piglia un casino", difatti anche questa possiede un ritornello da urlare a squarciagola: "Cause I'm a Mean, Motherfucking Man". Degno di nota l'assolo di Chris Holmes. "The Neutron Bomber" è un pezzo che non si discosta molto dai precedenti, mentre "Mephisto Waltz" è un calmo strumentale, lungo circa un minuto e mezzo, che introduce la ballad del disco: "Forever Free". Che dire, questa è una canzone molto bella, che fortunatamente si discosta dai canoni troppo mielosi e sdolcinati del periodo. "Maneater" assomiglia, al pari di "The Neutron Bomber", agli altri pezzi del disco, però ha una personalità propria. Siamo giunti alla fine del disco con "Rebel In The F. D. G." (dove la sigla significa "Fucking Decadent Generation") e qua posso dire che non ci sarebbe mai stata chiusura migliore: il pezzo è violento, sanguigno, in puro stile W.A.S.P.
In conclusione si può dire che il disco è consigliabile sia agli amanti del gruppo che agli amanti dell'Hard Rock e dell'Heavy Metal più classici. Certo, se vi piacciono le cose più studiate e tecniche probabilmente vi deluderà, però non si sa mai.
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