'Heavy weather': Tempo Da Lupi! Questo disco rappresenta, per unanime riconoscimento della critica internazionale, il pinnacolo dell'arte raggiunto dal gruppo. Ora, tutto è opinabile, comunque questo disco è un pezzo di musica che BISOGNA assolutamente possedere. Se non altro per provare il proprio stereo (!?). Ne hanno fatte versioni Superaudio CD, con supporto d'oro etc.
Inciso nel 1977, del gruppo fanno parte in maniera stabile, oltre a Joe Zawinul e Wayne Shorter, membri fondatori, Manolo Badrena alle percussioni, Jaco Pastorius al basso elettrico ed Alex Acuna, originariamente entrato nel gruppo come percussionista ma spinto alla batteria a forza da Pastorius durante una session in cui il titolare era in ritardo ed ivi restato a furor di Zawinul.
1) 'Birdland' è un inno alla gioia creato da Zawinul senza mire commerciali ma che comunque, a causa della sua orecchiabilità e della versione cantata che ne hanno fatto i Manhattan Transfer, è diventato uno standard internazionale.
2) 'A Remark You Made' (un'osservazione che tu hai fatto, di Zawinul) rende esattamente l'idea di una discussione a distanza, per telefono o telepaticamente, tra due persone in travaglio tra loro; con un intreccio di dialoghi alla pari tra sax, basso fretless e tastiere ineguagliato sino ad allora ed ancora da sbaragliare. Un pezzo banco di prova per la capacità tecnico-emotiva di qualsiasi bassista e comunque per chiunque si diletti con uno strumento. Si fa presto a suonare trecento note. Prova invece un po' ad inventarne solo una manciata come questi e mettile al posto giusto al momento giusto così, se ne sei capace! Grandissimo Pastorius. Enormi tutti gli altri. Pezzo stratosferico.
3) 'Teen Town'. Che altro potranno tirare fuori dal cappello ora? Bene: ti incidono un pezzo di Jaco, dedicato ad un locale per ragazzi di Fort Lauderdale, sua città natale. Comincia con una intro di basso e batteria semi-disco leggera (semi-Tony Williams) su cui poi si avvitano brevissime frasi di Shorter, Zawinul e quindi Pastorius; pezzo che porterà diversi bassisti, se non al suicidio, comunque a rivedere la propria scala di valori ed a grosse crisi di autostima.
4) 'Harlequin' è un necessario stacco, molto tipico di Shorter e pezzo assolutamente caratterizzante dei Weather Report. Si sente fortissima la differenza tra il fraseggiare di fondo di Jaco ed un bassista bravissimo qualsiasi. Frasi tipicamente shorteriane ti colpiscono dritto al cuore. Non due centimetri più in là.
5) 'Rumba Mama' è un brevissimo interludio siparietto per Manolo Badrena: dopotutto esiste anche lui in questo monolite della musica del ventesimo secolo ed è giusto accorgersene.
6) 'Palladium' di Shorter: ancora una lancia dritta lì. Se sino ad ora eravate sopravvissuti, ora è arrivato il colpo di grazia. A questo punto vi siete innamorati dei Weather Report e siete oltre la fase dello 'smetto quando voglio'.
7) 'The Juggler' è un pezzo di Zawinul giocato su un tempo tre quarti tipo valzerino viennese. Dall'inizio ti da la sensazione esatta di un giocoliere, appunto, che rotei le sue tre arance su una pista da circo davanti a venti spettatori. Parte scarno e semplice per poi crescere sino a possibilità infinite di espressione musicale religiosa e poi tornare a poche note sparse. Il lavoro di Acuna in questo disco è da manuale. Mai troppo lodato. Per stare appresso a mostri del genere ci vuole un grande musicista. Un pezzo vario ed accattivante. Non molto frequentato dal vivo in quanto necessitante di silenzio attorno. Un inno alla solitudine del giocoliere con sprazzi di viaggio tra una esibizione e l'altra. La perfetta metafora della vita del musicista.
8) 'Havona' è il pezzo di chiusura e l'onore è stato conferito al più grande bassista di tutti i tempi. Nessuno è 'migliore' di nessun altro. Ma Jaco fa eccezione. E si capisce in questo pezzo il perché. Dopo una introduzione mozzafiato che ancora oggi manderebbe a casa tutte le mezze calzette pretenziose che vanno in giro, arriva il solo di basso.
Il disco dura circa 40 minuti. Ma vi sembreranno due soltanto e lo metterete da capo. Poi di nuovo. E ancora. Soprattutto in una giornata di pioggia. Di brutto tempo. Tempo da lupi.
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