Terzo album solista per l'ex Murderdolls Wednesday 13, che prosegue un viaggio musicale le cui radici sono sempre ben presenti e rappresentate.

Album dopo album, però, viene fuori la personalità di Joseph Poole - vero nome dell'artista -, e vengono fuori prepotentemente influenze prima soltanto accennate. In particolare, la cupezza dark di un pezzo come "I Will Remember You" è ben più di una semplice scheggia come avveniva nei lavori precedenti, e i continui riferimenti musicali ad Alice Cooper, soprattutto quello modernista di "Brutal Planet" e "Dragontown", completano quelli più ovvii a tutto il suo coté visivo.

L'inizio di "Skeletons" è di quelli malati, con "Scream Baby Scream" che ci porta non lontano dai territori di Rob Zombie, al cui immaginario del resto il buon Wednesday 13 è sempre più accostabile. Il pezzo da cantare a scquarciagola è senz'altro "Not Another Teenage Anthem", un chorus di quelli dannatamente in-your-face ed efficaci. Nei pezzi più diretti, inoltre, sono evidenti modelli sorprendentemente classici, addirittura i Metallica in un epsiodio come "Put Your Death Mask On" o, molto più comprensbilmente e naturalmente, il già citato Alice Cooper nella title track. Dinamitarde le conclusive "All American Massacre" (rock'n'roll!) e "Dead Carolina".

Wednesday 13 si conferma molto abile nello scriver chorus ruffiani, in grado di scolpirsi nella mente fin dal primo ascolto, ma stavolta aumenta la dose di introspezione, elemento che rende "Skeletons" un lavoro estremamente intrigante, seppur non adatto a tutti i palati: i vocalizzi à la Marilyn Manson (l'artista che ci ha fregati tutti), infatti, rimangono e rischiano di portare un po' fuori strada chi si imbatte per la prima volta in Wednesday 13. Pezzi come la title track o "My Demise", però, sono nuove sfumature che giustificano e valorizzano a posteriori tutto il percorso strettamente musicale dell'artista, inducendo a guardare con curiosità alla sua carriera futura.

La breve durata dell'album e l'assenza di filler ne fanno un lavoro in cui entrare in profondità ascolto dopo ascolto, partendo dai ritornelli "facili" e addentrandosi nel sarcasmo esplicito (anche questo in arrivo dritto dritto da Alice Cooper) di titoli come "Gimmie Gimmie Bloodhsed" o di versi come "I Got An Addiction To Ammunition". E a questo punto non serve davvero aggiungere altro.

 

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