Qualcosa è cambiato, anche se non è così evidente.
Certo, quello che si cerca da un album dei Weezer, in questo "Make Believe" c'è tutto: chitarre da urlo, power pop a tonnellate ed il solito, ispirato Rivers Cuomo, l'anti rocker per eccellenza che, guarda un po', di mestiere fa proprio il rocker.
L'ironia che ha contraddistinto i precedenti lavori del combo americano c'è sempre, ma inizia sovente a lasciar spazio ad un disincantato cinismo e ad una satira piuttosto feroce: vi basti sentire "We Are All On Drugs", presa per i fondelli rivolta a certi personaggi festaioli perennemente strafatti e spesso dediti a vantarsi delle proprie "imprese" (il testo della canzone è ispirato da una conversazione fra tali soggetti, realmente udita per strada da Cuomo). Il contorno di chitarre graffianti ed incisive è ovviamente servito.
C'è da dire che l'album è aperto da un'insolita "Beverly Hills", sinora unica hit da Top 10 dei Weezer, che frullando insieme la ritmica di "We Will Rock You" dei Queen, una strofa al limite del rappato e un ritornello tamarrognolo anzichenò, confeziona un quadretto ironico e scanzonato ("Look at all those moviestars/They're all so beautiful and clean... I wanna live a life like that/I wanna be just like a king") che non si ripeterà nel resto dell'opera. Successivamente ci accolgono, invece, il muro sonoro di "Perfect Situation" (con relativo assolo Dinosaur Jr. oriented) ed il revival anni' 80 à la Killers primissima maniera di "This Is Such A Pity", fra tastiere e sintetizzatori very rétro.
Bene quando i tre pestano sull'acceleratore power-pop (degna di nota "My Best Friend", scartata all'ultimo momento dalla colonna sonora di "Shrek 2" per inserire "Accidentally In Love" dei Counting Crows), maluccio quando imboccano strade più mielose e malinconiche ("Hold Me", peggior brano dell'opera a conti fatti). "Haunt You Every Day" chiude con uno sguardo ai Beatles ed una altro al college rock tipicamente americano, mentre numeri come "The Damage In Your Heart" e "Pardon Me" confermano il grande gusto melodico dello stilisticamente "costelliano" Cuomo.
Il disco in assoluto più lungo dei Weezer (quarantacinque minuti circa) ed uno dei loro più grandi successi commerciali (più di un milione e quattrocentomila copie smerciate).
La brusca sterzata del sottovalutato Pinkerton è lontana, certo, ma qua dentro c'è materiale a sufficienza per passare tre quarti d'ora lieti e spensierati.
Carico i commenti... con calma