Una filosofia di vita quella dei Weezer: "il nerdismo portato al fighismo", come dice un mio vecchio amico.
Personalmente ho sempre avuto una forte simpatia per questi quattro ragazzi, con le loro facce da eterni collegiali, i classici bravi ragazzi a cui le mamme darebbero le loro figlie a braccia aperte visto come sanno essere dolci, carini e molto ironici (chi non ha negli occhi le immagini del clip di Buddy Holly?).

Nel 2001 esce il terzo album degli Weezer, omonimo ma subito etichettato come "Green Album" per il colore della copertina, anticipato dal singolo "Island In The Sun", piacevole ballad punkrock accompagnato da uno dei video più teneri che io ricordi.
L'album in questione non si discosta molto da quello proposto dal gruppo fino a quel momento in un percorso di 2 precedenti album molto apprezzati in patria.
Canzoni snelle, veloci con ruffiani ritornelli ma che innegabilmente si fanno ascoltare e canticchiare più che volentieri.
Rock punk molto pop che ricorda le feste dei college amenricani, stile Nada Surf, classica formula americana collaudata e ricollaudata ma a tratti irresistibile come in episodi molto riusciti come Hash Pipe, Photograph, Don't Let Go e Glorious Day.
Formula che comunque assicura una massiccia dose di successo ai Weezer, l'album in questione non avrà lo spessore ed il tiro del "Blue Album" o di "Pinkerton" ma resta un'opera apprezzabile e sentita.

Modaiolo fin che si vuole, irritante per quanto ruffiano possa risultare, indisponente per la semplicità, a questo si contrappone il considerarli padri putativi di una nuova e particolare scena Emo, chi li difende a spada tratta e chi innalza la loro filosofia di essere Nerd per comodo, tiranneggiando contro gli yuppies americani.

Nonostante tutto questo che è meno musica, ci resta quella vera che è sempre piacevole e ci regala mezz'oretta in allegria e spensieratezza che può sempre essere utile!

Carico i commenti...  con calma