Stati Uniti. 1985. Esce "Shark Attack", ovvero uno degli album thrash più veloci nella storia del genere, tanto che Evans (Cryptic Slaughter) definisce il gruppo come l'unico che sul palco superava per potenza gli intoccabili Slayer!
La qualità di registrazione non è delle migliori, ma garantisce il marciume thrash che rende gustabile questo frenetico viaggio tra orrore e disgusto... e a questo proposito da notare il brano-cuscinetto "Puke" che consiste in quasi un minuto di rigurgiti e conati di vomito!!
Che l'hardcore influenzi questo gruppo lo si intuisce subito dai tempi di batteria che a volte sfiorano il blast-beat; le chitarre dalla distorsione graffiante sparano uno dietro l'altro riff mai uguali, mai scontati; la linea di basso fa perfettamente da collante a questa raffica. Continui cambi di tempo e stop-and-go creano il flusso che ci porta tra queste 13 tracce; prendiamo un respiro con l'inizio della penultima "Frettboard gymnastics", pezzo strumentale che parte con un lento arpeggio per dare il via ad un crescendo che ci schiaccerà per i restanti 5 minuti.
Per far capire meglio delle mie parole la forza di questo gruppo allego una delle tracce che personalmente preferisco: "Napalm shower".
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