Wevie Stonder (anagramma di Stevie Wonder) è un collettivo stramboide capace di creare musica assurda, basata principalmente sull'elettronica e sulla sperimentazione; insomma, ci troviamo di fronte ad una summa di idee ambigue che possono intrigare il disgraziato ascoltatore o renderlo nevrotico a tal punto da premere il tasto stop dello stereo con molta calma, con altrettanta flemma estrarre il cd, riporlo accuratamente nel misero packaging di cartoncino e scaraventarlo fuori dalla finestra con una violenza inaudita.
Forse questa sarebbe una reazione troppo esagerata, anche perchè l'album non è affatto inascoltabile; le canzoni hanno una certa struttura che le rende particolari: l'intro parte con una sorta di soundtrack fantascientifica con atmosfere alla Ennio Morricone, poi entra in scena una tastiera giocattolo che introduce un jingle bell minimale e degli applausi, infine un conto alla rovescia stende il tappeto rosso alla perversa "Lady's Leg Licked", dove una voce da narratore di film porno su un basso profondo eccita l'ascoltatore, tra scretch e suoni computerizzati; sembra presa dal repertorio di "Them Or Us" di Frank Zappa. "Cheese Rider" è una sorta di Aphex Twin molto groove e in "Downstream By Bladder" pare che questi folli stiano preparando un ordigno, con un sottofondo ambient underground. Stupisce la chitarra folk da spiaggia e uno stile tutto Modest Mouse di "Stitchin'", coi soliti rumori di tastiera giocattolo che la perturbano.
"When I Nod My Head, You Hit It" è una canzone sperimentale presa da Beck; infine nella conclusiva "The Rooney Man" l'ignaro ascoltatore entra in una stanza buia come la pece, sbatte contro qualcosa, bestemmia e si sente osservato da una presenza inquietante; una voce gutturale e sinistra narra la storia, l'aria è densa e tanta manna.
Carico i commenti... con calma