Ecco un bell'album che non lascia spazio a pregiudizi o contraddizioni, solo musica, delle migliori, indipendentemente dall'età che ha ma non dimostra (registrato nel 1984). Se "Fantastic", il primo album degli Wham! (duo inglese New Romantic/New Wave/Pop composto da George Michael e Andrew Ridgley) aveva l'ambizione di fare della spensieratezza un disco, "Make it big" ha invece la prospettiva molto più allargata, come dice il titolo, "fallo in grande".
Così, grazie a questo cambiamento, gli Wham! cedono il posto a Spandau Ballet e Duran duran per l'approvvigionamento del pubblico teenager e al tempo stesso richiamano critica e pubblico decisamente più adulto come ascoltatori ideali. Le gesta e le memorie di George Michael si sono formate proprio con questo album, che vanta pezzi, a mio giudizio, fondamentali del pop, come "Everything she wants", "Freedom" e "Careless whisper". Le otto tracce che lo compongono sono una continua evoluzione di stile, che parte da quello più commerciale e spensierato (gia sentito nell'album "Fantastic") di "Wake me up before you go-go", giungendo alla raffinata e dolce "Careless whisper" (unica tra l'altro a non essere stata scritta solo da George Michael). "Wake me up before you go-go", assieme al singolo "Last Christmas", può essere considerato il brano di maggior successo degli Wham!: parte immediatamente, senza introduzioni e si protrae anche a lungo, mantenendo sempre orecchiabilità e ritmo, costanti fondamentali nel pop. Si passa poi alla traccia 2, la mia preferita di tutto l'album, la mitica "Everything she wants". "Everything she wants", dal punto di vista strettamente musicale, è un caso raro di canzone che riesce a essere tale avendo ciononostante un arrangiamento scarno ed essenziale. Grazie solo a una batteria elettronica programmata in loop, una linea di basso staccata e sintetica e accenni di synth, la voce di Michael (aiutata da una eco molto presente) sostiene la melodia e al tempo stesso porta avanti il testo. E' l'unica traccia che mostra più somiglianza col Punk e la New wave (e, di striscio, alla Disco music) che col Pop e il New Romantic in senso stretto.
"Heartbeat" è il brano "normale" per eccellenza nell'album. Pop raffinato e ben accompagnato, un prodotto normale degli anni '80. Sia chiaro, normale non significa brutto. "Like a baby", situato a metà del disco, sancisce la fine del primo atto. Per un momento ci si rilassa e il tempo della canzone rallenta assai. Questo pezzo è un altro esempio della perfetta poliedricità di George Michael come compositore, che immancabilmente ci soddisfa. OK, abbiamo chiuso l'atto "Pop": ora comincia l'atto "Black". "Black" sta per "Black music". Si nota con "Freedom", brano entrato nella leggenda di Michael, che presenta un testo molto caratteristico e musica più funkeggiante. Che sia anche pop non ci piove, ma sicuramente meno di "Wake me up...". L'apice funk si raggiunge con "If you were there", canzone scritta dagli Isley Brothers, un gruppo funk popolare negli anni '70. Come al solito anche Michael ci mette del suo, ma la canzone indubbiamente suona meno anni '80. Forse stona un po' col resto, ma fa piacere ascoltarla. Penultima canzone è la quasi easy listening "Credit card baby", un altro riferimento a "Fantastic", ma meno giovanile. Il suo scopo è più o meno quello di "Freedom": quello di offrire un po' più di spensieratezza e di chiudere il secondo atto. Il terzo atto è costituito dalla sola, sublime "Careless whisper", canzone da innamorati sofisticati. Finalmente la figura sempre in ombra di Andrew Ridgley esce un po' allo scoperto che, oltre a suonare la chitarra, in questa occasione compone assieme con Michael. E' forse proprio questo extra a rendere il brano una extra-ordinaria occasione di dimostrare a critica e pubblico che i prodotti validi escono anche dalle pop band. Che dire, inutile descrivere "Careless whisper"... bisogna ascoltarla.
Gli Wham!, un duo che ha fatto molto per il pop e, a discapito di puristi ridicoli, ha fatto una bella fetta della storia del Pop usando sempre batterie elettroniche e molte tastiere, con "Make it big" (che sarà anche il loro ultimo album, visto che George Michael avvierà una carriera solista e Ridgley si ritirerà dalle scene) vengono consacrati come icone Pop uniche nel loro genere, icone che, da molti, troppi anni, non si sono più viste. Che il pop, come il rock, sia morto sul serio?
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