Coraggiosa alternativa a quel britpop, dai cui fasti furono eclissati, gli irlandesi Whipping Boy sono uno degli esempi più mortificanti di come una casa discografica, e la non appartenenza ad un determinato genere in voga, possano influire negativamente sulle sorti di un artista. Infatti, dopo l'esordio datato 1992 per un'etichetta indipendente (Liquid), con l'album ''Submarine'', i Whipping Boy passano alla Columbia, mantenendo, tuttavia, inalterato il loro status di band alternative. Ma non credo che la cosa fosse poi tanto voluta. Con ''Heartworm'' del 1995, questi quattro ragazzi avevano, a mio giudizio, tutte le carte in regola per poter godere almeno di un discreto seguito di pubblico; non era certo una band da tormentone o da primato in classifica, né la loro musica era all'insegna della spensieratezza, ma credo che gli ingredienti selezionati siano quelli giusti: atmosfere e melodie cupe, che, tuttavia, culminano spesso in ritornelli esplosivi e accattivanti, quell'esistenzialismo nei testi che, dai Joy Division ai giorni nostri, non è mai dispiaciuto e, soprattutto, un sound che si sposa alla perfezione con le esigenze di chi, come me, ama ascoltare la musica in cuffia. Nonostante alcuni accordi siano delle autentiche scariche elettriche, non si avverte quel ''rumore'', quel suono sporco tanto caro al grunge. Niente sbavature, niente feedback; anche nel già citato esordio ''Submarine'', che si avvicinava alle sonorità grunge (del resto il periodo era quello), il più graffiante degli accordi arrivava alle orecchie con estrema nitidezza. Come a voler sottolineare che i Nostri non hanno intenzione di scimmiottare nessuno.
Eppure l'album non sfondò; proprio la Gran Bretagna, che si prodiga continuamente nella ricerca delle ''next big thing'' sembrò non accorgersi del talento di questa band, e non le tributò i dovuti meriti, cosa che invece la critica specializzata aveva fatto. Sarà che, come dicevo all'inizio, la Columbia non si preoccupò di promuovere a dovere la band, non ne pubblicizzò l'immagine, e sarà che, rispetto al britpop, i Whipping Boy seguivano tutt'altro percorso, magari rivendicando una certa autoctonia.
Infatti, ascoltando l'intro di ''Twinkle'', si ha la sensazione che, con quel violino tipicamente irlandese, la band voglia rammentare che, nonostante stia tentando di raggiungere la fama internazionale, le proprie radici sono irlandesi e, contro qualsiasi compromesso stilistico, non intende rinunciarvi. Enfasi rock e tinte dark sapientemente dosate, fanno di questo brano un ottimo inizio, idoneo a spianare la strada all'ascoltatore. ''When We Were Young'' è il singolo ideale: melodia orecchiabile, ritornello grintoso, completate da un bel testo dal sapore nostalgico. Ad ascoltare il brano verrebbe da chiedersi se Ligabue si sia ispirato a questo per ''Questa E' La Mia Vita''.
Terzo singolo è ''We Don't Need Nobody Else'', canzone d'amore (piuttosto oscura) nella quale Fearghal McKee riesce ad essere espressivo senza ''intonare'' una sola nota fino al secondo ritornello. E' una canzone parlata, una sorta di riflessione su alcuni momenti della vita di coppia, contornata da una melodia che suggerisce un'atmosfera più disincantata che malinconica. La voce di McKee non è certo quella di un urlatore; decontestualizzata suonerebbe anche piuttosto anonima, ma in relazione a ciò che suonano e a ciò di cui parlano i Whipping Boy è decisamente perfetta. Lo dimostrano sia i pezzi più soft (non c'è nessun lento ''stricto sensu'') come ''The Honeymoon Is Over'' caratterizzata da un bel crescendo finale, e ''Personality'' con il suo arrangiamento orchestrale, sia i pezzi rock come le incalzanti ''Blinded'' e ''Fiction'', nei quali McKee, consapevole delle sue ''tonalità'', riesce ad essere così intenso da rendere impossibile immaginarne qualsiasi altra interpretazione.
Dopo ''Heartworm'', i Whipping Boy non riusciranno più a ripetersi, e dopo l'omonimo album del 2000, tutto sommato discreto, finiranno nel dimenticatoio, come spesso succede a molte band alternative che non hanno abbastanza successo per diventare una band di culto. I presupposti c'erano. Peccato.
Come dire, la band giusta nel posto e nel momento sbagliato.
Carico i commenti... con calma