Questo film porta in parte un’interessante satira del modo universitario americano, essendo invece per il resto una commedia un po’ tra il demenziale e il fantastico, dove troviamo un gruppo di amiche capeggiate da Greta Gerwig nei panni di Viola, una ragazza con delle massime molto particolari se non totalmente folli; ed è lei a scandire il tono del film in sé che appare sempre più distaccato dalla realtà col passare dei minuti in modo sicuramente ironico.

Lei e le tre amiche al suo seguito vagano incerte per le varie fraternità che sembrano più tempi greci all’aspetto, ma che in realtà celano studenti stupidi e maleodoranti e pieni di sé, che le nostre eroine tenteranno invano di assistere in diversi modi: mettendo su un centro di prevenzione suicidi, dato che “la prevenzione è il 90% della cura, per i suicidi il 100%”; distribuendo saponette e addirittura immergendosi in relazioni sentimentali al fine di portare alla luce il loro potenziale latente.

Insomma un film da ridere, che ricorda un po’ “Mean girls”, con brave attrici – la Gerwig è tra le altre cose anche scrittrice e regista altrove – e la partecipazione dell’Adam Brody di O.C.; il tutto rintoccato con dialoghi surreali; catari libidinosi da redimere e le proverbiali crisi d’abbandono che affliggeranno anche la protagonista, a tratti cool ma anche molto nerd, soprattutto quando alle prese col ballo e il proposito di creare un tormentone danzereccio.

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