I White Lies sono una di quelle band indissolubilmente identificate con un esordio che faticano ad eguagliare album dopo album.

"To Lose My Life...", album capolavoro uscito ormai dieci anni fa, ha settato coordinate spesso difficili (se non impossibili) da seguire; la band di Harry McVeigh ci è andata vicina con il bellissimo "Big TV", per poi presentarsi vagamente claudicante con il sufficiente ma non certo fondamentale "Friends", ormai due anni fa, disco che è costato alla band il mancato rinnovo dell'accordo discografico con la major BMG.

I tre singoli che hanno anticipato questo nuovo "FIVE" (quinto album in studio, ovviamente) avevano già messo in chiaro che, stavolta, la strada intrapresa sarebbe stata più varia ed ambiziosa, ed il disco conferma assolutamente questa impressione. Si tratta dell'album più temerario nella carriera ormai decennale della band britannica, e si apre proprio con il pezzo migliore (e più ambizioso del lotto), ovvero il primo singolo "Time To Give", un'odissea di quasi otto minuti ornata da una coraggiosa progressione di synth nel cuore centrale del brano. Un brano clamoroso, che apre alla grande in un disco dove i sapori ed i colori non sono mai gli stessi brano dopo brano.

Basti pensare al supersingolo "Tokyo", schiaffone spudoratamente pop che sfodera (ad oggi) uno dei refrain dell'anno, oppure alla dritta "Believe It", che prende i The Killers e li tramuta in una cover band sporca e cattiva dei Joy Division (indovinate un po' chi pubblicò anni fa una cover di "Shadowplay").

Non ci si annoia mai, e non si annoiano nemmeno i White Lies, che riescono nella titanica impresa di piazzare in un brano un solo da metal band anni '80 senza perdere un'oncia di credibilità ed eleganza (nella violentissima "Denial") e sfoderano per la prima volta nella loro carriera le chitarre acustiche. Càpita in due episodi, la floydiana "Kick Me" (con splendida parte finale di piano) ed il promo single "Finish Line", prima di chiudere con le fascinazioni doom (!!!) di "Fire And Wings".

I White Lies tornano ai massimi della loro ispirazione, confezionando un disco ambizioso ma mai fuori fuoco, una prova di forza davvero importante. Una notizia fondamentale: per un genere ove l'odore di stantìo si iniziava a sentire molto pesantemente, "FIVE" è un'assoluta boccata di ossigeno.

Altre band prendano immediatamente esempio e tornino a fare i compiti a casa.

Brano migliore: Time To Give

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