OK, lo ammetto. Ad incuriosirmi verso questo dischetto è stato il casuale ascolto di una cover, quella "Can You Please Crawl Out Your Window?" di un Bob Dylan in piena rivoluzione elettrica. Sono venuto dopo a sapere la drammatica storia che precede questo "Going Back Home", quella sulla malattia terminale che sta portando Wilko Johnson verso una sorte inesorabile. A sentirlo suonare, pare che Wilko se ne stia bellamente fregando della sua imminente fine, e che stia suonando ogni nota della sua Telecaster come la cosa più urgente del mondo. Roger Daltrey canta con un fuoco dentro come da tempo non lo si sentiva e il risultato è un disco che fa esattamente quello che ci si aspetta da due artisti come loro. "Niente stronzate, solo grandi canzoni", aveva avvertito Roger nelle interviste di presentazione, ed in effetti in questa poco più di mezz'ora di musica, non si sente un solo brano che sappia di riempitivo o di "stanca". Sono gli Who, Dr. Feelgood e Johnny Kidd & the Pirates che si incontrano al crocicchio, tre diavoli che si fondono in un'unica anima soul, rock'n'roll e rhytm'n'blues. 

Ascoltando questo disco si ha l'impressione di un gruppo di fuoriclasse che per una sera decide di chiudersi in garage con gli strumenti a palla, una buona cassa di birre e un pugno di fulminanti canzoni da suonare. Non saprei nemmeno quali possono essere i brani di punta o i picchi dell'album, il tutto è a livelli altissimi e il consiglio che mi dento di dare è di mettere questo CD nel lettore, farlo andare in "loop" per un bel po' e farselo entrare "nel sangue", magari davanti a una bella birra. Non vi deluderà, statene certi. 

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