E dopo gli anni '80 passiamo ai '90 e precisamente nel 1991. In quel periodo muove i suoi primi passi la cultura hip-hop che, nel bene e nel male, influenzerà la black-music. Esiste però un'altra faccia del cosiddetto contemporary r&b, quella influenzata dal smooth-jazz.
Già nel 1986 l'elegante Anita Baker aveva gettato le basi per questo sound in cui si colloca anche A Dream Fullfilled, meraviglioso album di Will Downing del 1991.
Look azzimato, voce baritonale, Will rinverdisce i fasti dei crooner dei tempi che furono. In questo lavoro strumenti jazzistici come sax, fiati e piano si amalgamano alla perfezione con la produzione sintetizzata di quel periodo.
In "I'll Wait" le voci dell'artista newyorchese e dei suoi coristi creano dense atmosfere gospel/doo-wop, mentre "Giving My All To You" è arricchita da brevi fraseggi di sax, che erano in quel periodo la cifra stilistica predominante.
Ben riuscito il soul/jazz della cover di "I Try", classico di Angela Bofill, in cui la voce sofferta di Downing e il piano di Michael Bearden rendono il brano suggestivo e all'altezza della versione originale.
Imperdibile anche il jazz vellutato di "For All We Know", mitico standard della canzone americana, mentre in "Something's Going On" le atmosfere swing retrò si uniscono ai suoni sintetici delle tastiere Roland.
L'album si chiude con la rilettura di "The World Is A Ghetto", classico dei War, qui impreziosito da brillanti assoli di scat e chitarra da parte di Jonathan Butler e da una trascinante ritmica mid-tempo.
A Dream Fullfilled ci mostra un Will Downing in forma smagliante che, grazie alla sua vocalità calda e ricca di pathos, aggiorna la tradizione black agli anni '90.
Voglio consigliare questo artista a chi già apprezza Anita Baker, Luther Vandross oppure la bravissima Chantè Moore e Keith Washington.
Di Downing non sono da meno anche album come l'esordio omonimo dell'88, Love's The Place To Be (1993) e Moods (1995) tutti dischi ideali per una serata romantica.
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