Alzarsi, giocare, dormire. E un bel giorno…

…Crescere.

Alzarsi, lavorare, dormire. E un bel giorno…

…Invecchiare.

Alzarsi, sospirare, dormire. E un bel giorno…

… … …

E dunque cosa saremo stati? Un solenne, criptico, romantico, ridicolo, irripetibile concentrato di routines che nascono e si disintegrano in continuazione.

Nastri mandati in loop per poco più di un’ora, quell’ora che è un semplice rintocco del Tempo e una stagione intera delle nostre vite.

Nastri che vivono giusto quell’attimo chiamato infanzia, e poi maturità, e poi vecchiaia, giusto quell’attimo, per poi distruggersi ed essere sostituiti dai successivi: andare all’oratorio-tornare a casa, innamorarsi-lasciar andare, preparare la tavola-sparecchiare la tavola, levarsi la dentiera-mettersi la dentiera.

E quell’ossessionante sintetizzatore che dall’interno dei loops scandisce le nostre età? Quella marcia immutabile che sbarra gli occhi e che interroga senza scampo, cosa Diavolo è?

Il nostro cuore? Ciò che vorremmo avere? Ciò che vorremmo essere?

No!

Quel sintetizzatore è l’Ingranaggio, la Ruota, la Mola che macina in continuazione senza scomporsi. Sminuzza i destini, frantuma i giorni, polverizza gli amori, finchè un bel giorno…

…Noi non moriremo, ci rimescoleremo solamente.

Diverremo un misterioso velo ambient in coda alle routines che si disintegrano, un vento venuto dal mare che accarezza la spuma di dettagli concreti. Saremo le viscere della campagna che si rimestano nella notte invernale, saremo al chiaro di luna le urla lontane di gatti randagi pazzi d’amore.

Ma per ora: "Il Passato ci trattiene, il Futuro ci angoscia e il Presente ci sfugge”.

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