A New york iniziano ad essere rinvenute, nelle acque del fiume Hudosn, parti del corpo di uomini. La polizia ritiene sia opera di un serial Killer che abborda omosessuali nei bar cittadini per poi stuprarli e mutilarne i corpi. L'ufficiale Steve Burns (Al Pacino) viene mandato come infiltrato nel mondo dei club omosessuali per rintracciare l'assassino...
Tratto da un romanzo di Gerald Walker, a sua volta basato su fatti realmente accaduti nel 1962 a Greenwich Village, "Cruising" è un film molto complesso, un thriller a tinte fortissime, quasihorror, e dai sorprendenti risvolti psico-sociologici. Sin dall'inquietante scena iniziale, lo spettatore è immerso in un'atmosfera di angoscia costante,testimone di un mondo forse sconosciuto, fatto di latex, borchie, fist-fucking, fruste e sudore, di una dimensione in cui non c'e posto per il sentimento o l'indecisione.
Duramente criticato dal pubblico e snobbato dalla critica, l'opera di Friedkin colpisce spesso allo stomaco con la sua crudezza, talmente intensa da sembrare irreale, caricaturale: non a caso, infatti, le riprese furono boicottate dalla comunità omosessuale americana - si dice che alcuni frequentanti dei locali interrompessero continuamente la troupe per evitare la registrazione di suoni in presa diretta o alcune riprese - che accusarono il film di eccessive immagini stereotipate e della diffusione di messaggi omofobi e politici ("siamo ovunque" recita un graffito su un muro all'inizio del film).
Friedkin dimostra anche in questo film una grande capacità registica, asciutta e cruda, con alcuni segni distintivi: anche qui, come nel precedente "The Exorcist", fa uso di massicci messaggi subiminali più o meno evidenti. Nelle scene degli omicidi, infatti, le immagini della lama che attraversa i corpi sono inframezzate a velocissimi fotogrammi di penetrazioni anali prese direttamente da video porno d'epoca, in modo da far immergere con maggior intensità lo spettatore nella dimensione del film.
Degna di nota è poi l'interpretazione di Al Pacino, sempre in bilico sul filo dell'ambiguità (il suo sguardo verso la mdp con cappello di pelle è storia), in un ruolo che esalta appieno la sua espressività. La maggior parte del cast, scelto direttamente tra i frequentanti dei locali in cui la pellicola è ambientata, infondono la giusta dose di realismo, anche se in alcuni momenti un po' sopra le righe. Ottima e azzeccata la colonna sonora.
Del film esistono tre versioni: la prima, tagliata di ben 40 minuti, è quella più diffusa. Vi sono poi due extended edition che rendono giustizia al lavoro originale con una durata di 102' e la presenza di scene eliminate dalla censura per oltre 20 anni (essenzialmente scene ambientate nei locali in cui Burns svolge le indagini).
In conclusione, un ottimo gioiello del genere thriller e del cinema a tema glbtg, nonchè ennesimo punto fermo della filmografia di W. Friedkin, spesso, purtroppo, ricordato solo per il suo contributo all'horror.
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