The End of Violence” chissà per quale insondabile motivo in Italia diventa Crimini invisibili”, mah...

Ora quando guardo verso l'Oceano, non mi aspetto più lo sbarco di sottomarini nucleari o attacchi di alieni, vedo la Cina al di là dell'Oceano ora, e spero che i cinesi vedano noi...” con queste enigmatiche parole pronunciate dal protagonista, termina questo bel thriller diretto da Wim Wenders, non è uno spoiler poiché in tutto il film non si vedono né sottomarini, né alieni, né mezzo fotogramma riguardante la Cina, mah...

All'inizio del film la moglie del protagonista che si sente trascurata gli confida d'aver sete di vita e di volerlo mollare per andarsene in Nicaragua, ma sarà suo marito (produttore cinematografico), attrverso una serie di circostanze inaspettate, ad abbeverarsi alla vita vera, mah...

Di mezzo c'è un progetto segreto dell'FBI per ridurre la violenza e gli omicidi nella società, ma guarda caso a commettere omicidi è proprio l'efbiai, mah...

I destini di attori, musicisti, sbirri, giardinieri,s'incrociano per tessere una trama con un buon livello di suspance e che dire ancora se non che volevo leggermi la recensione di “White Dog” diretto da Samuel Fuller, ma navigando mi son imbattuto in questa pellicola di WW dove guarda caso che coincidenza, ha una piccola parte pure il Fuller (uno dei registi preferiti da Wenders), mah...

Il film è piuttosto coinvolgente seppur leggermente estraniante (cifra sempre riconoscibile nei lavori di WW) e nonostante sia passato un quarto di secolo, non ha perso il suo smalto pur se la tecnologia ha fatto notevoli passi in avanti rispetto a quel che si vede, grazie anche ad una buona colonna sonora, come sempre ci ha abituato il regista, ci stanno tra gli altri Michael Stipe, Vic Chesnutt, gli Eels, Los Lobos, Tom Waits, Roy Orbison, Ry Cooder, gli U2, Sinéad O'Connor, Jon Hassell, ok mò vado finalmente a leggermi “White Dog”, mah...

P.S. tre curiosità:

  • Ci sono delle inquadrature che omaggiano scenicamente il bravo pittore Edward Hopper

  • Un critico del “Time Out New York” paragona questo road movie alla visione di una certa America che mostra Robert Altman nel suo “Short Cuts”

  • La pellicola negli States fu un flop, a fronte di un budget di 5 milioni di dollari ne ha incassati meno del 10% mah...

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