E me lo ricordo bene: avevo tredici anni e nemmeno dieci dischi. Giravo con una cassettina da 90 minuti equamente divisa tra Nevermind e delle canzoni dei Led Zeppelin che avevo passato dal primo cd del Remasters. Me ne andavo a fare allenamento con il walkman attaccato alla cintura e falciavo la gente con in testa Robert Plant che cantava Immigrant Song... Ahahahhhh

Un giorno il cugino di Marco - uno giusto, uno che tornava da Londra - ci registrò su cassetta Houdini e alcune canzoni dei Nirvana che mai avevamo sentito prima. Ci mettevamo lì, di fronte allo stereo, in religioso silenzio e sempre in clima religioso nessuno dei due ammetteva che 'sti cazzo di Melvins non li capivamo. Al minimo dubbio eri fuori. Erano il gruppo preferito del cantante dei Nirvana, di conseguenza doveva piacerci. La cassetta colma di canzoni esotiche ed esoteriche non aveva titoli, ma c'era una canzone - la terza del lato A - che ci colpiva sempre. La chiamavamo "Dimension Seven" e passammo pomeriggi interi a chiederci come mai, una canzone così bella, non l'avevano messa su disco. Le risposte non arrivavano e una ragione pure. Ci volle un anno o poco più per scoprire che quella canzone si chiamava "D-7" e che non era dei Nirvana. L'idea che una canzone così - un così che si spiega da solo - non era né dei Nirvana né dei Led Zeppelin distrusse, prima, il nostro mondo fatto di balocchi e, poi, il nostro portafogli, aprendo la porta alla ricerca, all'amore di tutto quello che ancora non sapevamo. Chi erano questi Wipers, da dove venivano, che c'entravano con i Nirvana? Nessuno sapeva niente, noi brancolavamo

"Is It Real?" lo trovai un giorno per caso. Camminavo per le strade di Mitte con l'asfalto ancora bagnato di una silenziosa pioggia estiva. Entrai in questo negozio, mi misi a spulciare i vinili e mi comparve quest'orribile copertina gialla con in alto scritto Wipers. Non ci vollero due secondi per decidere di comprarlo. Lo tolsi dalla busta di carta e con le dita sul cellophane lo girai: "D-7" tra le canzoni. Sollievo!

"Is It Real?", uscito nel 1980, è un miscuglio Power Pop/Punk'n Roll che si incolla addosso fin dal primo ascolto. La furia chitarristica si incontra con la dritta sessione ritmica, con le melodie efficaci che si imprimono nella mente. Un concentrato così personale che mai uscì dalle strade di Portland e che fu guardato con sospetto dai "kids", attori e fattori del soggettivismo collettivo, reo di essere "troppo poco canonicamente Punk." Le aspettative di Greg Sage di poter pesare qualcosa furono completamente illuse.

"Youth of America" (1981, Park Avenue) procede sul viale del "troppo avanti per questi tempi". Il Punk, il Power Pop che tamponano frontalmente la psichedelia. I rottami che rotolano sull'asfalto sono i vostri timpani sfatti. Le canzoni raddoppiano la loro durata, si moltiplicano gli strumenti e le vie da percorrere fino alla conclusiva "Youth of America" che marchierà a fuoco le generazioni che verranno con un testo - Youth of America/Is living in the jungle/Fighting for survival/But there's no place to go - che, disfatto dalla prosa, non lascia più nulla alla poesia.

"Over the Edge" del 1983 inaugura la loro apertura al post-Punk. La chitarra si fa pulita, la batteria cavernosa e le melodie cominciano a non esser più solo melodie, ma trincee nelle quali perderti senza più vedere il sole. Suoni depressi senza perdere il ritmo e la propensione al Rock che Greg Sage conserva con naturalezza. Istinto, istinto forte e virulento che non si riesce a controllare. O almeno non completamente.

"Wipers Box Set" - che contiene, oltre ai dischi ("Is It Real?", "Youth of America" e "Over the Edge"), oltre al solito manipolo di versioni demo delle canzoni già presenti nei dischi, due sette pollici ("Alien Boy" e "Romeo") ...è la somma che fa il totale - è stato stampato nel 2001 dalla Zeno Records di Phoenix fondata dallo stesso Greg Sage che alle orrende copertine ha saputo abbinare dischi splendidi, vivaci, che sembrano in anticipo di almeno dieci anni su i loro contemporanei.

I Wipers sono probabilmente il gruppo preferito del vostro gruppo preferito e le magliette che J Mascis indossa in ogni intervista ne sono una prova. Una seconda prova sono le cover dei Nirvana, dei Melvins, dei Nation of Ulysses o di Thurston Moore. Insomma, indipendenza. Basta, indipendenza. Lasciate perdere i vostri pusher abituali... cercatevela da soli, la roba... e alla fonte che vi fa bene. I Wipers sono il vostro gruppo preferito, solo che non lo sapete ancora.

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