Doom, Doom, Doom.
Dieci, cento, mille volte Doom.
Quando si parla di Lee Dorrian e dei suoi With the Dead la prima parola che mi viene in mente è quella appena scritta.
Il sacerdote nero è tornato; con l'armata di fedelissimi discepoli pronti ad assecondare i suoi indemoniati sermoni.
A due anni dall'omonimo esordio che già era un macigno oscuro, denso e macabro; ma che lasciava un barlume di speranza, una fioca luce in fondo al tunnel.
Ora invece non esiste appiglio, non si trova una via di fuga.
Il nulla in Musica.
Un oceano infernale saturo di grave e greve elettricità. Lenti, convulsi, pressanti; brani che si sviluppano in bestiale modo. Perennemente chiusi in un suono di chitarre su basse frequenze; pesanti ed incalzanti nel loro viaggio apocalittico. Che non concede ritorno; che sotterra e dilania.
Che ti distrugge.
Sonorità che odorano di vecchio, di malato, di marcio.
Sette soli brani per oltre un ora di incessante martellamento cerebrale.
Si giunge alla fine con un diffuso malessere; pallore in volto, esangui.
Minuti sadici; con nessuna variazione, nessuna benchè minima concessione. Nessun respiro, in perenne affanno.
Solo e soltanto Doom scarnificato.
Il migliore od il peggiore che si possa oggi ascoltare...EGYPTIAN TOMB...
Buon Natale colleghi debaseriani...COCAINE PHANTOMS...
Ad Maiora.
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