Essendo un grande fan del suo lavoro sopratutto con gli Abiogenesis, appena ho scoperto che il buon Francesco Filigoi aveva "joinato" i Within Destruction, combo dedita ad un Death Metal/Brutal/Slam arcigno e oltranzista, non ho potuto che esserne contento, rimanendo in attesa di un'eventuale uscita nel breve periodo.
Tutto mi sarei aspettato tranne che trovarmi di fronte ad un'opera come "Yokai", un disco che ha piacevolmente sorpreso il sottoscritto, e direte voi, "grazie al c****!" viste le premesse, e che ha polarizzato invece i fan e la stampa di settore, per un semplice motivo: non essere il classico ciddì Deathcore del 2020.
Non fraintendetemi, c'è tutto quello che avreste sentito in un disco Deathcore/Brutal/Slam al giorno d'oggi, ma la band ha sapientemente inserito elementi completamente differenti come Hip Hop/Trap all'interno della propria color palette, rendendo il disco un cocktail micidiale di elementi completamente differenti l'uno dall'altro.
E si, avete capito bene: Hip Hop e Trap.
Due generi che io tendenzialmente odio, ma che nel contesto in cui si trovano al momento giovano e non poco all'ascolto (chi l'avrebbe mai detto?).
Non considerando la prima e l'ultima traccia, praticamente un intro e un outro, il disco si espande nella sua interezza alternando momenti di violenza inaudita, tecnicismi chitarristici, vocali e batteristici da far perdere il fiato, a intermezzi "trappeggianti" con linee vocali di vari guests veramente azzeccati, una su tutte, il feat. su "Harakiri", uno dei pezzi più riusciti di tutto l'album.
Nonostante la batteria probabilmente programmata, e comunque "naturale" e ben scritta, nonostante il basso digitale raramente udibile nel corso dell'ascolto, il disco si difende veramente bene con pezzi molto godibili e sopratutto, divertenti (in senso buono): le potentissime "Yokai" e "Kings of Darkness" (pezzo particolarmente ben riuscito), il trittico "Harakiri", "No Way Out" e "Malevolent", una più pesante dell'altra, la super catchy (e mio pezzo preferito in assoluto) "Hate Me", fino alla ultra sperimentale "B4NGB4NG!!", dove Rap, Hip Hop, Trap e musica Dance si intersecano senza sembrare un esperimento mal riuscito.
Insomma, il disco funziona: dirò di più, rappresenta uno dei pochi esempi di Metal Estremo coraggioso e avvenieristico, presentando i soliti clichè di genere, ma con sapieza e intelligenza.
Qualche difetto? Potrei dire che le tracce sono ben amalgamate pur avendo una personalità unica nella loro dimensione, ma nel complesso si può notare che l'opera in sè sia molto frammentata e dalla "poca" coesione artistica, un qualcosa che può rappresentare un bene come un male, e che in questo caso, non compromette l'ascolto più di tanto.
Morale della favola, se siete fan del Death Metal oltranzista e senza fronzoli, non è un disco per voi; se siete invece persone dalla mente aperta e dagli ascolti variegati, troverete in "Yokai" un disco bello e sopratutto divertente per le vostre orecchie.
Carico i commenti... con calma