C'è chi non è pienamente convinto di questo album, ma dal mio canto, posso dire di apprezzarlo pienamente. Con il loro terzo lavoro, uscito nel Novembre 2004, i Within Temptation dimostrano a mio parere di migliorare di album in album e sicuramente di avere anche talento musicale. La qualità sonora è certamente migliorata non solo grazie al mixaggio, ben definito, ma grazie anche alla presenza di una vera orchestra russa, che si nota in particolare dall'uso di flauti e violini, ma anche da strumenti a fiato e archi in generale.

Si inizia con una "Intro" strumentale, della durata di quasi 2 minuti, nella quale si intrecciano cori gotici capeggiati dalla voce acuta e cristallina della vocalist Sharon Den Adel. Subito dopo si parte con la prima traccia, "See Who I Am", che si impone con un'introduzione piuttosto grintosa caratterizzata da archi e cori gotici, che si ripropongono per la durata della canzone, molto pomposa, ma tutto sommato una canzone ben fatta, che incita a seguire sempre i proprio sogni senza mai rinunciarvi. L'ascolto continua con uno dei brani migliori del disco, "Jillian (I'd Give My Heart)", la storia di una donna alla ricerca del significato della vita, comprendendolo solo quando la sua giunge alla fine. La canzone inizia con un'entrata graduale di effetti sonori cupi e gotici, i quali sfociano poi in un attacco di batteria di Stephen Van Haestregt seguito da un emozionante riff di cori gotici. La canzone si snoda in una strofa nella quale il basso di Jeroen Van Veen è molto marcato e batteria, mentre il ritornello riprende i cori iniziali, sovrastati però dalla voce di Sharon. Segue poi la terza traccia, "Stand My Ground", primo singolo uscito per la band olandese. Molte le voci che la reputano una copia di Bring Me To Life degli Evanescence, ma di simile agli Evanescence vedo ben poco, le strumentazioni, prevalenti di archi, sono totalmente differenti, al massimo nel videoclip la somiglianza può avvicinarsi per lo scenario dei palazzi piuttosto simile, ma di certo non nella canzone, di suono piuttosto pesante, con un meraviglioso intreccio tra le chitarre elettriche, i violini e la voce, il ritornello, un invito a non arrendersi mai neanche nelle situazioni più dure, entra subito in testa. Con la quarta traccia, "Pale", si rievocano le verdi colline irlandesi, canzone malinconica ma in un certo senso ottimista, ottima la struttura musicale, e molto commovente. Segue poi "Forsaken", per uno sprazzo di pessimismo puro, caratterizzata da un supporto corale e un'atmosfera molto oscura. Terzo singolo estratto dall'album è "Angels", la traccia numero 6, racconto di un amore spezzato, basata per la maggior parte su archi, che danno inizio alla canzone, sopra i quali poi canta la voce, dando avvio alla batteria con il primo ritornello. "Memories", settima traccia e secondo singolo, è un commovente inno ai ricordi, caratterizzato da un violoncello e un pianoforte in grado di suscitare forti emozioni all'ascoltatore. Con "Aquarius" si arriva al punto critico dell'album: tanti i pareri positivi, che la giudicano l'apice del disco, ma altrettanti i pareri negativi, che la reputano la vergogna. Inno ad un amore in paragone al mare, pesanti riff di chitarra elettrica e archi caratterizzano l'intera canzone, a mio parere molto artistica ed atmosferica. "It's The Fear", le paure che ci bloccano nella vita, un'introduzione di tastiera seguita dalla chitarra elettrica e poi strofa e ritornello, con un assolo nel mezzo della canzone, gradevole intreccio tra le chitarre di Robert Westerholt e Ruud Jolie. L'album si chiude con la decima ed ultima traccia, "Somewhere", triste ballata alla ricerca di un amore sperduto, introduzione corale di Sharon Den Adel con il piano di Martijn Spierenburg in sottofondo. Nella versione Premium del cd è però possibile trovare due ulteriori brani, "A Dangerous Mind", piuttosto carina nell'ascolto e "The Swan Song", base medioevale basata su flauti e violini.

Nel complesso darei un pieno 5 al disco, non riscontrando nessuna canzone "commerciale" per avvicinarsi al pubblico, né tantomeno l'imitazione in alcun punto degli Evanescence per accattivarsi gli ascoltatori, un album eccellente, emozionante e vario, in attesa del nuovo album dei Within Temptation, in uscita per l'estate 2006, lo consiglio ad ascoltatori di qualsiasi gruppo musicale, sebbene lo stile gotico che caratterizza la band non si smentisca mai, in quanto riesce a miscelare alla perfezione i momenti grintosi ed energici a quelli dolci e rilassanti.

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