Wolfgang Riechmann dopo aver militato in alcune band di progressive decisamente poco elettronico (dalla fine degli anni sessanta e per quasi tutti i settanta con Streetmark e The Spirits of Sound) decide di intraprendere la carriera solistica prendendo la via del pop elettronico strumentale, ispirato a Kraftwerk e ai Tangerine Dream di Stratosfear.
Il polistrumentista Riechman ci propone un sound tipico della Berlin School nata pochi anni prima, in cui il sequencer è presente in tutte le tracce, andando a marcare la cadenza delle singole composizioni. Canzoni come la splendida title track indicano la capacità dell'autore di comporre melodie semplici e dinamiche che sanno colpire e allo stesso tempo non essere banali. Abendlicht e Siberland al contrario sono caratterizzate da lente movenze di sequencer che garantiscono la base sufficiente a sostenere le minacciose trame di synth soprastanti, mentre la giocosa Himmelblau e la tangerina Weltweit completano il quadro.
Un album uscito nel 1978, dopo il planetarie successo di Oxygene e numerose altre uscite simili, che quindi non brilla in originalità ma certamente risulta piacevole per i notevoli spunti presenti. Riechman muore un anno dopo l'uscita dell'album, accoltellato senza motivo, durante una rissa in un pub tra il gestore e un cliente ubriaco. Penso non ci sia miglior modo per commemorare quest'uomo, che ha visto finire così prematuramente la sua carriera, se non quello di ascoltare il suo unico disco. Penso lo meriti.
Voto in decimi: 6/7
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