Autore di un numero impressionante di lavori (da camera, per orchestra, corali, strumentali, di teatro musicale... circa 400 alla data di questa recensione), Wolfgang Rihm è forse il più famoso compositore tedesco della generazione post-Stockhausen. Un suo cd? be', più o meno come una goccia d'acqua in un mare di musica (la sua).

Il disco in questione presenta tre brani: due di essi hanno titolo identico, "Sotto voce" e "Sotto voce 2", e un sottotitolo che dice molto della loro natura: Notturno e Capriccio, rispettivamente.

Sembra che Rihm in questa occasione voglia rifarsi a forme tradizionali di musica, potremmo dire "classiche": e in effetti i due "Sotto voce" (il primo del 1999, il secondo del 2007) sono scritti per lo stesso organico, pianoforte e piccola orchestra, e sono un excursus in una musica che evita asprezze e lacerazioni, muovendosi al contrario in territori dove la gradevolezza del suono e la piacevolezza all'ascolto sono tenuti ben in considerazione.

Non per nulla Wolfgang Rihm (1952) si era messo in luce, già a metà degli anni '70, con una musica che sarebbe stata poi definita neo-romantica, e che aveva come asset principale il recupero della comunicatività, l'abbandono di atteggiamenti ostili nei confronti del pubblico.

Ma attenzione: questo non significa che tutta la musica di Rihm sia "facile". Rihm stesso si è autodefinito di recente come un compositore d'avanguardia. I due "Sotto voce" in questo cd non sono dunque pezzi "facili": hanno una loro cantabilità e gradevolezza all'ascolto, ma la scrittura è comunque densa e articolata.

Rihm tra romanticismo e avanguardia: quest'ultimo aspetto è evidente nel "Concerto Dithyrambe" scritto nel 2000, il primo pezzo del cd. Un brano per quartetto d'archi e orchestra (organico dunque piuttosto insolito) di durata abbastanza estesa, quasi 26 minuti.

Qui il tedesco si scatena intessendo una musica irruente e appassionata, e molto meno accessibile rispetto ai due "Sotto voce". La scrittura per il quartetto è nervosa e frammentata, e l'orchestra sibila e rumoreggia penetrando nel tessuto musicale come una marea minacciosa. Musica vivace e dionisiaca, come il riferimento al ditirambo (un inno a Dioniso, il dio dell'ebbrezza) ci fa supporre.

Da segnalare l'ottima qualità tecnica della registrazione di questo cd, uscito per la Kairos. Che altro non è che una goccia nel mare, come si diceva prima, ma per imparare a nuotare bisogna pur bagnarsi.
 

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