Probabilmente qui su DeBaser già ci saranno 10000 recensioni di questo film, ma non mi importa. Ho bisogno di scrivere: forse perchè sto diventando veramente grafomane, o forse perchè stasera ho bisogno di distrarmi. Si dai, anche scrivere su DeBaser può essere una distrazione.

Quattro vicende nettamente separate tra loro ma "narrate" in contemporanea: Woody Allen (manager discografico in pensione) vola con la moglie (strizzacervelli, ma guarda un pò!) oltreoceano per conoscere il futuro sposo della figlia e i genitori di quest'ultimo; Roberto Benigni (comune impiegato con moglie, figli e una vita "grigia" e normale) diventa all'improvviso famoso; la vita di Jesse Eisenberg (studente di Architettura) prende una piega strana per qualche giorno a causa dell'arrivo della migliore amica della sua ragazza da Los Angeles e di un incontro puramente casuale con un famoso architetto; una coppia di sposini di Pordenone ha intenzione di trasferirsi nella Capitale ma, arrivati qui, gli capita "qualche" imprevisto.

Lo scenario di tutto ciò è Roma: il suo magico centro storico, i suoi vicoli, le sue piazze, le sue rovine secolari.

Anche in "To Rome With Love" abbiamo l'introspezione psicologica dei personaggi (in particolare nella vicenda con protagonista Jesse Eisenberg) tipica di tutti i film di Woody Allen. Gira tutto, ancora una volta, intorno alla psicanalisi. La complessità della psiche umana, le varie interpretazioni di determinati comportamenti, l'essere umano e le sue complicazioni in tutti i campi.

Le quattro vicende toccano l'assurdo, le peripezie dei singoli protagonisti sono decisamente improbabili e ciò rende il film divertente. Le situazioni riescono a far ridere il pubblico. E' un ridere, però, riflessivo: scenette ironiche (quindi non comiche) che, nella loro assurdità, hanno del vero. "E' veramente così se ben ci pensi". Una risata si, ma anche un'attenta osservazione e, decisamente, una leggera critica a certe abitudini sociali.

Nel complesso, un film ben riuscito. Ha rispettato le mie aspettative. Non un capolavoro, ma per svagarsi "intelligentemente" è l'ideale. Trovate geniali per quanto riguarda le quattro trame, inquadrature azzeccate sulla Città Eterna. Originalità in tutto, forse un pò meno nella storia dello studente di Architettura (un pò prevedibile).

Unica pecca: forse il personaggio di Benigni non è molto azzeccato per l'attore... Anche se, vagamente, ricorda i personaggi impacciati di Loris de "Il Mostro" e di Dante di "Johnny Stecchino".

Un cast d'eccezione da, per l'appunto, Roberto Benigni a Antonio Albanese, da Alec Baldwin a Penélope Cruz.

'Il Colosseo: incredibile che resista da migliaia di anni quando io e Sally dobbiamo ridipingere il bagno ogni sei mesi”.

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