Sono qui: le unghie ficcate nel divano, l'anima in apnea addormentata sul diaframma.
E' finito? E' finito?? E' finito cazzo, è finito?
Cazzo è finito; adesso mi alzo. Sì adesso mi alzo ecco, ancora un secondo e mi alzo. Un ultimo respiro profondo e mi alzo dai. No, no cazzo, no; la schiena non si distende, le mani restano ancorate.
Gira la testa, piano però; controlla. E' tutto come prima? Controlla, cazzo controlla. Ecco! Dietro il divano! Dietro il divano cazzo! Dietro il divano! La vedi? Dai prima c'era l'hai vista controlla, controlla ancora.
Niente.
E' tutto come prima allora?? Sì, mi sembrerebbe di sì cazzo. Perchè non riesco ad alzarmi? Taci, non parlare da solo, respira e controlla fuori dalla finestra, è tutto ok? Sì, sì è tutto ok, sì, almeno sembra. Cazzo, sembra o è? Porca troia non ti muovi cazzo, le cose non ti devono sembrare, devono essere! Controlla. Sì, tutto uguale. Stessi lampioni stesse case stesse macchine parcheggiate è tutto come prima. Un altro respiro; alza gli occhi. Anche lì è tutto come prima? Sì tutto uguale. Il soffitto è sempre lì, con il suo lampadario a frustare di luce le pareti. Tutto come prima cazzo, tutto come prima. Come prima che industrial e contemporanea cominciassero a fare l'altalena al parco divertimenti dell'elettronica, prima che i mandolini cominciassero a fottere con la dark ambient, prima che Joshua Neil Geissler decidesse di vomitare noise sui violoncelli, sì certo, è tutto come prima cazzo; tutto come prima... Respira cazzo, respira! Non mollare, ce la puoi fare, respira profondamente, dai. Dai, ci sei, ce l'hai fatta, ci sei cazzo. Ci sei... Ce l'hai fatta...
No, non ce l'ho fatta resto qui, le unghie ficcate nel divano, l'anima in apnea addormentata sul diaframma.
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