La domanda sorge spontanea: "che potrebbe fare Nick Cave se ascoltasse questo disco?"
Possibili soluzioni:
1) Si ritirerebbe dalla scena musicale concludendo con un "My Time Has Come";
2) Le sue scricchiolanti ossa si ridurrebbero ad un ammasso di cenere.
A voi la risposta, ma solo dopo averlo ascoltato.
Wovenhand (mani giunte), ossia David Eugene Edwards cantante dei 16 Horsepower, di professione cantante impugna le armi e ci percuote con questo oscuro e lamentoso lavoro. Per chi ha sete di una voce fuori dal comune che scava la fossa per le vostre lunghe ed insonni notti; per chi ascolta musica e insieme fuma sigarette attenzione perchè come me rischierete di dare fondo al pacchetto; per chi si mangia le unghie nei momenti di tensione vi consiglio di staccarlo prima altrimenti alla fine vi sanguineranno; per chi si impressiona facilmente non ascoltatelo perche la sua voce fa paura.
Questo disco è immenso, maledettamente inquietante, apocalittico, classicheggiante, è tutto quello che si desidera nei momenti di rabbia.
La bocca si spalancherà al solo ascolto della traccia di apertura "Sparrow Falls", con quel suo intercalare medievale e quei rintocchi di campana ad annunciare che "mani giunte" è tornato per farvi compagnia. Il resto è fatto di suoni che sembrano provenire dall'oltretomba, sospesi sul filo della perdizione; se inghiottite a vuoto con "Bleary Eyed Duty" (Nicola Cava ci sbarevebbe dietro!!) oppure piangete con "Into The Piano" non preoccupatevi, è normale.
Caro Edward mi sono innamorato della tua musica e della tua voce, ti seguirò sempre ovunque tu vada; da ora in poi sarai il mio compagno di avventure, non ti lascerò mai.
Thanks To My Queen.
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