Negli intenti l'EBM vorrebbe essere la proprosta più aggressiva entro il vasto universo dark. Nei fatti, però, è divenuto un genere piacione bello e buono, e non a caso è la musica che ci capita più spesso di ballare nelle piste dei gothic club più modaioli: ballabile, facile da suonare e da ascoltare, malvagio il giusto, e tanto meglio se c'è posto per una bella fichetta incravattata, l'EBM è finito con il diventare un vero e proprio business.
L'idea di partenza non era comunque male: mescolare la violenza della techno-trance più spietata con atmosfere da film dell'orrore, infarcendo il tutto con un po' di sana attitudine punk-nichilista è un'alchimia che ha saputo comunque portare anche buoni frutti. Come per esempio l'entità :Wumpscut:, progetto di punta dell'intera scena.
Rudy Ratzinger è l'uomo che sta dietro al tutto. "Embryodead", del 1997, è l'album da avere se si vuol capire cos'è l'EBM. Voce scartavetrante, beat a ripetizione e ambientazioni gotiche a go go. Seppur figlio della dance degli anni novanta, l'immaginario che sta dietro a :Wumpscut: è quello del dark vampirazzo ereditato della decade precedente. Sono gli orroristici giri di tastiera de "L'Esorcita" e di "Profondo Rosso", o i momenti di sospensione futuristica di un piovoso "Blade Runner" ad impazzare, mentre l'elettronica non ha qui niente di innovativo. In un certo senso quella di Ratzinger è elettronica di retroguardia, un'elettronica che non punta affatto a tramutare in note i sentimenti ma guarda al sodo: a far muovere il culo! E c'è da dire che Ratzinger riesce nell'impresa. Quella di scuotere l'ascoltatore e spingerlo in folli balli in piste che più che piste sono gironi infernali.
Sorta di DJ dell'oltretomba, Ratzinger fa fruttare al massimo le sue conoscenze elementari in ambito di elettronica, e, assolutamente al di fuori da velleità intellettuali, allestisce in maniera professionale (ottimi i suoni, ottimi gli arrangiamenti, ottima la produzione nel complesso), una sorta di baccanale electro-punk dal sicuro impatto. "Golgotha" e la title-track, cadenzate e martellanti, aprono le danze, ma il meglio si ha con il trittico successivo: "Down Where We Belong" brilla di un'attitudine vagamente glam che a me ricorda da vicino l'Alice Cooper più irriverente; "Slave to Evil" è techno-trance da infarto, un crescendo incalzante dall'incedere fottutamente ipnotico che non mancherà di fonderci i neuroni: "War", l'episodio più violento del lotto (con tanto di blastbeat a manetta nel finale), è massiccio industrial danzereccio che rende benissimo l'idea di come potrebbe suonare un rave nel bel mezzo di un campo di battaglia.
La manciata di pezzi rimanenti risulta meno coinvolgente. "It is You" cede a tentazioni melodiche che francamente stonano con il contesto "cattivone" che Ratzinger era riuscito ad architettare. "Pest" scorre anonima, mentre le due ballate gotiche poste in chiusura, "Angel" e "Stillbirth", svelano il lato più commerciale e piacione del progetto tedesco, e a mio modesto parere suonano alquanto fuori luogo, un po' come una cucchiaiata di miele sulla merda. Ma son gusti, i fan delle atmosfere horror-gothic potrebbero sciogliersi in un brodo di giuggiole.
Per quanto mi riguarda, preferisco stordirmi con la traccia numero 8, "Womb", che svetta titanica fra questi episodi maggiormente melensi. "Womb" non è altro infatti che l'esplicitazione sonica del concept che vagamente sta dietro all'album, dedicato a "tutti quei feti che saggiamente sono morti nell'utero della propria madre, senza quindi saggiare questo crudele mondo di odio cieco". Il pezzo è in realtà una chicca di pura ed autentica pacchianeria, dove sul solito tappeto di dance orroristica si muove minacciosa la voce deformata di Ratzinger, che va a mimare la vocina creccuta di un temibile embrione che ci dice quanto sia miserabile la nostra esistenza direttamente dalla pancia della mamma!
Che dire in conclusione: Ratzinger è un maestro del genere. Resta da vedere se il genere interessa o meno. Questa è musica tamarra da ballare, gente. Niente più, niente meno. E se volete ballare, e i tormentoni estivi vi hanno letteralmente fuso i coglioni, allora procuratevi al più presto "Embryodead", munitevi di walkman e mescolatevi nel carnaio umanoide di quelle merdose discoteche cagate lungo il litorale. Rispetto al chiuso delle vostre stanze, aumenteranno le probabilità di incontrare la vostra anima gemella! E l'estate vi sorriderà...
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