Xabier Iriondo, figura storica del panorama italiano, ha una concezione musicale a 360°. Dagli Afterhours alla pura sperimentazione, dai Six War  Madness alle collaborazioni con Damo Suzuki, dai Short Apnea alle invenzioni di nuovi strumenti musicali.

"Irrintzi " è lo specchio delle sua camaleontica e multiforme personalità, un distillato delle sue esperienze. Generi, suoni diversissimi che, grande merito dell'autore, si fondono perfettamente rendendo il disco omogeneo e tutto sommato fruibile nell'ascolto anche considerando la sua natura sperimentale.

In "Irrintzi", suo primo lavoro solista, vengo esplorati diversi mondi tutti facenti parte dell'universo di Xabier.

L'etno meta folk di "Elektraren Aurreskua", un omaggio alle proprie origini basche, apre le danze.

Con "Il Cielo Sfondato" apriamo una finestra su una caotica, allucinata metropoli indiana, una ripetitiva melodia scandita da un tradizionale strumento a corde viene sfregiata da un acido sax.

Il Xabier rumoroso ci viene presentato in brani come "Irrintzi", "Itziar En Semea", cavalcate elettronoise. Nella cover "Reason to Bilieve", Bruce Springsteen preso a calci dai Suicide, nell'anfetaminica rilettura avant noise di "the Hammer" dei Motorheads.

"Gernika Eta Bermeo" il pezzo più sperimentale, è un viaggio nella memoria. Il padre di Xabier rivive il bombardamento del '37 di Guernica con sottofondo le note di un cordofono, strumento creato da Xabier.

La tradizione Italiana viene rivisita in "Preferirei Piuttosto Gente Per Bene Gente Per Male". Rilettura di un brano di Francesco Currà, autore di uno sconosciuto "Rapsodia Meccanica" che si fonde perfettamente con "Gente Bene Gente per Male", un Lucio Battisti riesumato in chiave rumorista.

Chiude il lavoro "Cold Turkey" di John Lennon, brano più canonico che risente dell'esperienza Afterhours. Anello debole del disco.

Disco dai forti risvolti ideologici, che rende merito a un grande, volutamente in ombra, della musica Italiana.

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